Si è tenuta nel primo pomeriggio di ieri la conferenza stampa congiunta degli On. Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, con l'obiettivo di fare luce sulla possibilità di uscita anticipata dal lavoro per la platea dei lavoratori privati che sono nati nel 1952. "Vorremmo che il Governo e l'Inps rendessero nota questa possibilità" ha spiegato il Presidente della Commissione lavoro, esprimendo contestualmente il proprio invito ad una modifica dell'interpretazione fornita al riguardo dall'Inps tramite un'apposita circolare. Secondo l'On. Gnecchi, l'istituto di previdenza pubblica è chiamato a "rispettare il legislatore e non può porre limiti oltre la legge.

Si deve occupare dei propri compiti istituzionali senza inventare situazioni aggiuntive che limitano le platee". La normativa rende infatti disponibile una possibilità di uscita facilitataper i pensionandi nati nel '52; si tratta di un canale importante se si considera che proprio questi lavoratori sono stati particolarmente colpiti dalle misure contenute nella Manovra Fornero. Vediamo nello specifico di cosa si tratta e quali sono i requisiti previsti dalla legge.

Pensioni flessibili e lavoratori del 1952: ecco i requisiti di uscita

Stante la situazione appena descritta, la possibilità di uscita anticipata è prevista all'interno del comma 15 bis - art. 24 del Dl. n.201/2011, convertito in legge con l'ormai nota riforma Fornero n.214 del 2011.

Nella pratica, si introduce un canale agevolato per coloro che sono nati nel 1952 e presentano allo stesso tempo tre requisiti.

  • sono lavoratori dipendenti del settore privato;
  • possiedono un'anzianità contributiva di almeno 35 anni al 31/12/12 e raggiungono la quota 96 entro la stessa data;
  • riguardo la platea delle lavoratrici, sarà necessario aver maturato almeno 20 anni di versamenti al 31/12/12 ed aver compiuto entro la stessa dataalmeno i 60 anni di età.

Sul punto verte la questione già citata della circolare Inps n.

35, con la quale si pone un'ulteriore condizione oltre a quelle già presenti all'interno del dispositivo di legge, ovvero il fatto di risultareoccupati al 28/12/2011. Un'interpretazione contestata dai Parlamentari e sulla quale chiedono una correzione.

Riforma pensioni: petizione per la flessibilità supera le 38mila firme

Nel frattempo prosegue il successo della petizione in favore della proposta di legge 857/2013, con la quale si chiede al Governo di avviare la flessibilità previdenziale sulla base del modello di riforma già depositato presso la Camera dei Deputati a firma degli On.

Damiano, Gnecchi ed altri. L'iniziativa ha già raggiunto l'obiettivo delle 38mila firme tra cartaceo e online, mentre si appresta a superare la soglia delle 40mila adesioni complessive. Ricordiamo che laproposta di legge prevede l'uscita anticipata con la quota 97 ed il pensionamento con 41 anni di versamenti per i lavoratori precoci, senza l'applicazione di ulteriori penalizzazioni. Ma all'interno della proposta di riforma sono contemplate anche altre misure, come quelle in favore dell'ottava salvaguardia degli esodati, di chi ha svolto lavori usuranti, delle ricongiunzioni non onerose, del monitoraggio dei fondi destinati all'opzione donna e dell'indicizzazione degli assegni medio bassi.

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