Le ultime notizie sulle pensioni precoci al 26 maggio giungono da Cesare Damiano che sul suo canale ufficiale Facebook ha pubblicato il pdf di un suo articolo scritto per l'Unità intitolato 'Pensioni, la svolta buona'. In questo articolo il Presidente della Commissione Lavoro si dice abbastanza soddisfatto dell'incontro che il Governo ha avuto con i sindacati il 24 maggio scorso. Se questo incontro, dice Damiano, non è stato di "facciata" può esserela "svolta buona per le pensioni". Anche se al momento non è emerso nulla di concreto ed i sindacati restano in attesa della calendarizzazione dei prossimi incontri, quanto meno, scrive Damiano, "è iniziata una nuova stagione di confronto tra il Governo e le parti sociali'.

Il tema delle pensioni sempre più si fa infuocato ed è ormai centrale nell'agenda politica del Governo, si devono cercare soluzioni condivise, in quanto da questo dipenderanno le "scelte politiche ed elettorali di milioni di lavoratori". I precoci sono, infatti,tra quelli che sui social, confrontandosi tra loro,continuano a fare riferimento alle prossime elezioni, dicendosi pronti a togliere la fiducia al Governose non verrà loro concessa la Quota 41 senza decurtazioni.

Precoci, novità al 26 maggio: Governo avvisato mezzo salvato

Il 19 maggio scorso in piazza del Popolo a Roma, sono scesi, infatti,moltissimi lavoratori precoci che con palloncini, striscioni e magliette hanno manifestato contro l'APEproposta di flessibilità annunciata dal Governo e per ottenere la Quota 41 senza penalizzazioni legate all'età anagrafica.

Damiano dal 2013 sposa la causa di coloro che sono andati a lavorare in giovane età e attraverso la petizione online lanciata settimane fa, che ha quasi raggiunto le 30.000 firme, intende convincere il Governo Renzi della bontà del suo DdL 857 che comprende sia la flessibilità in uscita a partire dai 62 anni d'età e 35 di contributi, a fronte di una penalizzazione massima dell'8%,quanto la tanto richiesta Quota 41 per i lavoratori precoci.

L'APE, anticipo pensionistico, ossia la possibilità di uscire prima dal mondo del lavoro accendendo un prestito con la banca, non convince, seppur al momento non esiste ancora un documento ufficiale del Governo, né i lavoratori, specie i precoci,né il Presidente della Commissione Lavoro, né tanto meno i sindacati. Per Landini si tratta infatti di pura "follia" dover andare in pensione contraendo un prestito con la banca, per Cesare Damiano l'ente erogatore deve restare l'Inps e bisognerebbe cercare soluzioni condivise che vadano verso un anticipo piuttosto che un prestito.

Le scelte che farà il Governo, fa intendere Damiano, in modo neanche troppo velato, condizioneranno le scelte politiche di milioni di lavoratori. Sarebbe dunque bene che, per una volta, si prendano decisioni "senza avere la pretesa di non ascoltare nessuno". Insomma lo stesso Damiano mette in guardia il Governo sul possibile esito delle prossime elezioni, qualora si deludessero nuovamente i lavoratori. Voi, siete dello stesso parere?