Dopo la manifestazione indetta da Cgil Cisl e Uiltenutasi in piazza del Popolo a Roma 19 maggio scorso a cui hanno aderito circa 60.000 tra precoci, lavoratrici per opzione donna, esodati e pensionati, non si placano le diatribe intorno alla riforma Pensioni. Nello specifico la misura che servirà per anticipare l'uscita dal mondo del lavoro, ossia il part time agevolato, non sarebbe usufruibile dai lavoratori precoci, che neresterebbero dunque beffati. Una misura che già di per sé, insieme all'APEal momento ancora alvagliodal Governo, non ha riscosso molto successo tra i lavoratori che hanno già maturato molti anni di contributi, in quanto i precoci puntano unicamente all'ottenimento della Quota 41 'senza se e senza ma'.

Nonostante la misura per loro risulti poco appetibile, in ogni caso, a conti fatti, se mai qualcuno volesse aderire, sarebbe comunque 'tagliato fuori' per ragioni restrittive insite nelle condizioni di accesso. Eccovi le ultime notizie al 23 maggio.

Part time agevolato, ultime news: precoci esclusi a priori

La misura che diverrà ufficialmente fruibile nei prossimi giorni mostra già delle lacune notevoli per alcune categorie di lavoratori, che a causa delle limitazioni insite nel decreto del ministero dell'Economia pubblicato in Gazzetta ufficiale settimana scorsa, potrebbero lasciare esclusi i precoci. Il part time agevolato sarà fruibile unicamente da tutti coloro che entro il 2018 raggiungeranno i requisiti (66 anni e 7 mesi se uomini e 65 anni e 7 mesi se donne) per la pensione di vecchiaia.

Le limitazioni tagliano fuori completamente, dunque, quei lavoratori cosiddetti precoci che hanno già alle spalle un monte contributivo molto elevato, ma generalmente un'età anagrafica bassa.

Si pensi a un lavoratore che ha già versato 40 anni di contributi ma ha solo 58 anni, avendo iniziato a lavorare all'età di 18 anni. Per questo precoce sarà impossibile, pur maturando i requisiti di accesso alla pensione anticipata entro il 2018, poter usufruire del part time agevolato, in quanto l'età anagrafica al 2018 sarà ancora molto distante dai 66 anni e 7 mesi indicati nella misura.

Resteranno esclusi anche i lavoratori a tempo determinato e coloro che sono impiegati nel pubblico impiego, le restrizioni sono state poste allo scopo di contenere la platea dei potenziali fruitori. Si stima, infatti, secondo il Dicastero di Via Veneto, che 30 mila lavoratori usufruiranno del part time agevolato nei prossimi due anni e mezzo.

A vostro avviso si tratta di sovrastime o molti lavoratori, non vedendo altre vie di fuga, avendone la possibilità, opteranno per il part time agevolato? Fateci sapere cosa ne pensate, e se siete lavoratori precoci, se vi sentite 'beffati' o sollevati dal non poter utilizzare la misura proposta.