"La soluzione siamo pronti a trovarla": lo ha detto il premier Matteo Renzi ai microfoni di Repubblica Tv parlando della riforma Pensioni sulla quale ha preso il via oggi il confronto tra governo e sindacati. Il presidente del consiglio ha parlato di nuove forme di flessibilità in uscita per tutti a partire da 63 anni ma in cambio di leggere penalità e particolari tutele previdenziali per i lavoratori impegnati negli anni in lavori usuranti. Nessun riferimento specifico dal premier ai lavoratori precoci che reclamano la quota 41 per l'accesso al trattamento previdenziale e nemmeno alle lavoratrici che sperano in una ulteriore proroga, fino al 2018, dell'opzione donna per la pensione anticipata col sistema contributivo.

Pensioni e flessibilità, nuovo intervento di Renzi a Repubblica Tv

"Sul tavolo - ha detto oggi il premier - ci sono necessità di intervenire per le pensioni, per gli autonomi, per - ha sottolineato - il ceto medio e famiglie". Rivendica il lavoro finora svolto sulla riforme ma è consapevole che molto resta da fare. "Noi - ha detto Renzi - siamo molto contenti delle riforme fatte però - ha sottolineato ai microfoni di Repubblica Tv - il ceto medio ancora soffre". Non sono in vista tagli alle pensioni, come confermato oggi dal capo del governo e segretario del Partito democratico. "Nessuno - ha detto Renzi - deve temere per la propria pensione". Escluse ancora una volta dal capo dell'esecutivo anche le ipotesi di tagli alle pensioni di reversibilità.

Piuttosto che di tagli il premier preferisce parlare di Anticipo Pensionistico.

Il premier: Anticipo Pensionistico per chi è tra l'incudine e il martello

Senza rottamare del tutto la legge Monti-Fornero e nel rispetto dei conti pubblici oltre e dei vincoli europei, il premier punta a concedere "l'Ape a quella categoria di persone - ha spiegato - rimaste un po' schiacciate tra incudine e martello".

Ribadendo che in Italia le pensioni sono molto basse Renzi ha spiegato che il governo sta lavorando per aumentarle, ma su questo fronte ancora non c'è nessuna certezza. "Riusciamo - ha detto - o non riusciamo? Ne stiamo discutendo", ha assicurato oggi il premier spiegando che ogni soluzione verrà comunque individuata nel quadro della legge di Stabilità 2017 che sarà varata in autunno. Parlando dell'incontro di oggi al ministero del Lavoro tra i sindacati, il ministro Poletti e il sottosegretario Nannicini lo ha definito un "incontro interlocutorio ma importante".