C'è chi ancora continua a non fidarsi del premier Matteo Renzi sulla riforma Pensioni. Ancora diffidenti infatti sulla portata degli interventi relativi alla questione previdenziale annunciati dal governo le opposizioni e i sindacati."Dalla Fornero a Renzi - ha dichiarato l'eurodeputata di Forza Italia Elisabetta Gardini - è stato solo un susseguirsi di tagli e false promesse".

Anticipo Pensionistico, Forza Italia: 'Dalla Fornero a Renzi solo tagli e promesse'

L'ultima promessa del presidente del Consiglio, in particolare, è quella dell'Ape, l'Anticipo Pensionistico che l'esecutivo punta a inserire nella manovra finanziaria che sarà discussa in autunno.

"Ci auguriamo che sulla flessibilità in uscita - ha detto Elisabetta Gardini - si assuma un comportamento responsabile e non - ha sottolineato l'europarlamentare azzurra - il solito atteggiamento da campagna elettorale". Criticando oggi la legge Fornero, che anche Forza Italia votò così come il Partito democratico, e sollecitando l'aumento degli assegni minimi, "Forza Italia rivendica - ha sottolineato la Gardini in una nota stampa - di essere stato il solo partito in Italia ad alzare l'importo delle pensioni degli italiani". Intanto, l'Ape annunciata dal premier viene criticata anche dai sindacati. Prevede sì di "andare in pensione prima - ha spiegato la Uil di Carmelo Barbagallo - perdendo però almeno una mensilità all'anno".

Flessibilità, la Uil boccia l'Ape di Renzi: con anticipo a rischio un mese l'anno

L'elaborazione del sindacato è stata fatta alla luce delle dichiarazioni di Renzi sull'Anticipo Pensionistico di tre anni rispetto ai requisiti anagrafici attualmente richiesti dalla legge Monti-Fornero per l'accesso al trattamento previdenziale con qualche penalità sugli assegni che secondo la Uil corrisponderebbe a "un importo mensile netto in meno - viene spiegato in una nota - ogni anno (898 euro).

L'oner crescerebbe - sottolinea la Uil bocciando l'Ape di Renzi - all'aumentare degli anni di anticipo". Il premier e leader del Pd, dopo aver annunciato il nuovo del suo piano per la flessibilità in uscita dal lavoro (Ape) ha anche parlato di un logo ad hoc che però non è stato ancora mostrato. Probabile segno che dietro gli annunci non c'è una proposta del governo definita e condivisa, la minoranza del Pd, non a caso, pur mostrandosi ottimista, porta avanti la petizione popolare sul ddl 857 e chiede al Governo Renzi l'apertura di un tavolo di confronto sia con le forze parlamentari che con le organizzazioni sindacali.