Parte oggi il primo incontro tra Governo e sindacati in merito alla riforma delle Pensioni e all'introduzione di nuovi strumenti diflessibilità previdenziale in favore dei lavoratori in età avanzata. Il confronto avverrà tra il Ministro del lavoro Giuliano Poletti ed i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, riunitisi per l'occasione in una piattaforma unitaria al fine di fare fronte comune in merito alla necessità di rimediare al disagio dei pensionandi e di far ripartire la staffetta generazionale con in giovani. La riunionepartiràalle ore 10.00 di oggi per entrare nel merito della cosiddetta Ape, ovvero il meccanismo di pensionamento anticipato allo studio dei tecnici del Mef, che dovrebbe offrire una possibilità di prepensionamento agli over 63 concentrati negli anni di nascita '51-'53.

Ma la discussione verterà non solo sulla platea dei potenziali beneficiari della flessibilità, ma anche sull'applicazione delle penalizzazioni: finora si è parlato di un possibile taglio nell'ordine dell'1-4%, sulla base di un mix di fattori come l'effettiva necessità di anticipare la quiescenza e l'importo del futuro assegno.

Pensioni flessibili: dal Parlamento arriva il noa soluzioni calate dall'alto

Nel frattempo arriva un nuovo monito da parte del Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, in merito alla necessità di aprire un confronto anche con il Parlamento. "Su questi argomenti non si possono calare soluzioni dall'alto: non siamo più all'emergenza economica del Governo Monti ed il nostro sistema pensionistico è il più solido d'Europa".

Secondo l'esponente democratico, la conferma di questo punto arriva direttamente dal Documento di programmazione economica e finanziaria, visto che i risparmi delle tre ultime riforme previdenziali arriveranno a toccare i 900 miliardi entro l'anno 2050. Una cifra all'interno della quale è possibile trovare le risorse utili alla flessibilità, a partire dalle proposte già depositate nel 2013 con la bozza di legge n.

857 (ovvero la pensione anticipata con la quota 97 e l'uscita con 41 anni di versamenti senza ulteriori penalità, destinata ai lavoratori precoci).

Prepensionamenti e APE: dalla Camera arriva il no al prestito pensionistico

Stante la situazione, è chiaro che il confronto sul tema dell'Anticipo pensionistico è solo all'inizio.

Se l'incontro di oggi tra il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti vedrà per la prima volta da molto tempo un faccia a facciadiretto tra parti sociali ed esecutivo sul tema della flessibilità, dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera arriva un nuovono al prestito previdenziale. "Non volgiamo un prestito, ma una flessibilità: quindi l'ufficiale pagatore dev'essere l'Inps e non le banche" sottolinea l'On. Cesare Damiano, ricordando che nella misura di tutela "devono essere coinvolti anche i lavoratori precoci, per i quali chiediamo la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi". Quanto sta avvenendo oggi resta comunque un importante passo in avanti: "il fatto che la flessibilità sia entrata a far parte dell'Agenda politica di Renzi lo riteniamo un primo risultato".

E voi, cosa pensate in merito alle ultime notizie che vi abbiamo riportato nel nostro articolo? Se lo desiderate potete condividere con gli altri lettori del sito le vostre idee e opinioni al riguardo tramite l'aggiunta di un nuovo commento, mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulla previdenza vi ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.