C'è grande attesa per l'apertura del tavolo di confronto sulla riforma Pensioni che dovrà modificare la legge Fornero rendendo meno rigido il sistema previdenziale e dunque più flessibile l'accesso alla pensione anticipata. "Stiamo studiando diverse soluzioni", ha detto ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervistato da Il Messaggero. Sulla riforma pensioni, a meno di 24 ore dall'apertura del confronto con le parti sociali, interviene oggi il ministro del Lavoro.

Pensioni, Poletti: domani (24 maggio) ne discuteremo con le organizzazioni sindacali

"I sindacati - ha ricordato Giuliano Poletti (Pd) - hanno proposto una loro piattaforma, domani (24 maggio, ndr) ne discuteremo". L'esecutivo non intende dunque sottrarsi al confronto, anche ha intenzione di ascoltare le ragioni di lavoratori e sindacati con l'obiettivo di trovare un punto d'incontro e dunque una soluzione condivisa sulle nuove formule di pensione anticipata. Senza dimenticare però, almeno su questo insistono i sindacati, le altre questioni aperte in materia previdenziale: dagli esodati ai lavoratori precoci che reclamano la quota 41 di anzianità contributiva per l'accesso al trattamento previdenziale fino alle lavoratrici che insistono per l'estensione fino al 2018 dell'opzione donne per il prepensionamento con il modello contributivo.

Il ministro del Lavoro: esprimeremo la valutazione del governo sulla flessibilità in uscita

"Esprimeremo e rappresenteremo - ha spiegato il responsabile del Welfare - la valutazione del governo". Il tavolo di confronto, ovviamente, è solo una fase preliminare. Mentre gli interventi veri e propri per la riforma pensioni dovrebbero trovare spazio nella manovra finanziaria che sarà discussa dopo l'estate, come ha confermato oggi Poletti.

"Noi - ha spiegato l'esponente del Governo Renzi - abbiamo espresso l'orientamento molto chiaro di produrre - ha sottolineato - una flessibilità in uscita. I due cardini - ha aggiunto Poletti secondo quanto riporta l'Agi - sono l'equilibrio economico da un lato e la stabilità sociale dall'altra". Il problema, quindi, resta quello delle coperture finanziarie nonostante il via libera condizionato dell'Unione europea alla flessibilità sul decifit. "Dobbiamo trovare un equilibrio - ha ribadito oggi Poletti alla vigilia dell'incontro con le organizzazioni sindacali sulla riforma pensioni - fra questi due elementi".