Arriveranno presto dal ministero dell'Istruzione misure contro l'abuso della legge 104 emanata nel 1992 a favore dei dipendenti che abbiano disabilità oppure abbiano cari disabili o malati. Chi ne beneficia, può prendere di permesso fino al limite di tre giorni mensili, ovviamente retribuiti. Ma, secondo quanto è riportato dal quotidiano Il Messaggero di oggi, sulla base dei numeri pubblicati dal ministero dell'Istruzione, l'abuso della legge 104 è un fenomeno che riguarda in particolar modo la scuola, i docenti e, soprattutto, il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata).

Legge 104/1992: i numeri del Miur sudocenti e Ata

Secondo i numeri del Miur l'abuso è ben evidente: beneficia della legge 104 il 13 per cento degli insegnanti con contratto a tempo indeterminato a fronte di una media dei lavoratori del settore privato che si ferma all'1,5 per cento. Dunque ogni 9 insegnanti c'è un dipendente privato che ha i permessi della legge 104: troppo secondo lo stesso ministero dell'Istruzione e la media del personale Ata è addirittura maggiore e arriva a toccare il17 per cento. Più bassa è, invece, l'incidenza dei docenti precari, senza contratto a tempo indeterminato: solo il 5 per cento beneficia della 104, ma la percentuale è comunque più del triplo rispetto ai dipendenti privati.

Tra le regioni, sono soprattutto quelle del Centro e del Sud Italia a far registrare le percentuali più alte: al primo posto c'è la Sardegna, dove il 18,27 per cento dei docenti ha la 104, seguita dall'Umbria (17,17%), dalla Sicilia (16,75%), dal Lazio (16,36%) e daCampania e Puglia (poco meno del 16%). Tra gli Ata, primeggia l'Umbria: più di uno su quattro (26%) ha i permessi della legge 104, seguita dal Lazio (24,78%) e dalla Sardegna (23,3%).

Miur contro i furbetti della legge 104: i controlli

Il paradosso dell'abuso dei permessi della 104 scoppiò due anni fa quando si scoprì che in unaScuoladi Agrigento addirittura 70 docenti su 170 ne erano beneficiari, poco meno della metà dell'organico. Lo stesso ministero dell'Istruzione, in collaborazione con l'ufficio regionale siciliano e con l'Inps, istituì una serie di controlli molto più approfonditi: tanti permessi e trasferimenti ottenuti grazie alla 104 furono revocati.

La strada è questa, fa sapere il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone: nel caso in cui nelle singole realtà si riscontrino percentuali al di sopra della media, partiranno i controlli approfonditi sui requisiti e sull'utilizzo della legge 104.L'Inps verificherà, in altre parole, se il beneficio è in regola oppure no e se il permesso viene preso per prestare, effettivamente, assistenza al familiare bisognoso.