E' arrivata nella tarda serata di ieri 5 maggio la comunicazione Ansa dello sblocco delle fatture che il Comune deve saldare alla società TPL di Roma. Questo ha momentaneamente fatto revocare lo sciopero cheera stato indetto per la giornata di oggi 6 maggio, sciopero cheper il momento è stato rimandato alla prima giornata utiledel 30 maggio se il Campidoglio non darà seguito agli impegni presi.
Le fatture saranno pagate subito, la promessa del Campidoglio
Il Campidoglio è in questi giornial centro di un dibattito relativo alla notizia della partenza di corsi antistress per i propri dipendenti.
Mentre i lavoratori capitolini usufruiscono, giustamente, di ogni possibile agevolazione finalizzata al buon svolgimento del proprio lavoro però, ci sono altri dipendenti che da marzo non percepiscono lo stipendio. Tutto nasce dalla vertenza Roma Tpl, la società che ha in carico diverse linee periferiche della capitale. La riunione di ieri 5 maggio si è tenuta presso la Prefettura, attorno ad un tavolo al quale sedeva da un lato il Campidoglio e dall'altro proprio la Tpl. A seguito degli accordi presi, e cioè lo sblocco immediato delle fatture che permetterebbero alla società il saldo degli stipendi arretrati, i sindacati si sono impegnati a revocare lo sciopero odierno.
Cgil, Stanziale: rimandiamo lo sciopero ma se il Comune non paga recediamo dal contratto
Dalla Cgil arriva il comprensibile ultimatum a difesa dei propri iscritti. Come ha affermato, notizia Ansa, Eugenio Stanziale: "a fonte dell'impegno del Comune a pagare entro domani mattina la fatture all'azienda e a fronte dell'impegno dell'azienda a versare gli stipendi arretrati entro il 9-10 maggio ai lavoratori, le organizzazione sindacali hanno deciso di spostare lo sciopero alla prima giornata utile, cioè al 30/5".
Lo stesso però ha aggiunto che nell'accordo preso si cita chiaramente la possibilità che il contratto con Roma Tpl venga annullato se i lavoratori continueranno ad essere penalizzati, lavorando ed assicurando la continuità del servizio pur se senza la garanzia di stipendi certi.
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