"Mi pare che prosegua la discussione ed il dialogo tra Governo e sindacati. Io mi auguro che quel tavolo produca un'intesa, quindi non basta dire che il Governo faccia da solo": lo ha affermato il Presidente della Commissione lavoro alla Camera questa mattina, durante il proprio intervento alla trasmissione televisiva "Mi Manda Rai Tre". Secondo il Parlamentare"la nuova stagione è anche quella del dialogo e della ricerca del compromesso. Il tema è quello dell'anticipo pensionistico, io dico semplicemente questo: dev'essere chiaro che è un anticipo di almeno 4 anni.

Questo è necessario perché prendiamo in considerazione le persone che stanno tra i 62 e 63 anni". Oltre al vincolo anagrafico, particolare rilevanza deve assumere anche la condizione nella quale si trova il pensionando."Ci sono situazioni di particolare debolezza. Penso a chi è disoccupato di lungo periodo, ai lavoratori precoci che hanno cominciato a lavorare a 15, 16, 17, 18 anni. A chi fa un lavoro usurante, a chi è disabile. Queste persone con l'anticipo non devono pagare penalizzazioni. Bisogna che ci sia un intervento dello Stato che renda zero il costo di questa operazione".

Riforma pensioni: necessario lavorare in favore dei lavoratori precoci

ln merito alla situazione vissuta dai lavoratori precoci e da chi ha iniziato a lavorare in giovane età, l'On.

Damiano ha ribadito la necessità di un intervento risolutivo. "La soluzione è 41 anni di contributi. Io dico semplicemente questo al Governo: non si può pensare ad una soluzione che ottenga il favore popolare se non c'è anche la questione della contribuzione a 41 anni". In affiancamento c'è anche la scelta volontaria del pensionamento tramite "opzione donna, ma vale per le persone che compiono entro il mese di settembre 2015 i famosi 57 anni se sono lavoratrici private o 58 se autonome.

In più bisogna avere i famosi 35 anni di contributi". In merito all'OD "l'Inps ha quantificato i costi in 2,5 miliardi, quando noi ritenevamo che questa operazione non dovesse avere nessun costo.Se quei 2,5 miliardi non sono stati spesi, il risparmio dev'essere utilizzato per allungare la sperimentazione".

Anticipo pensionistico e APE 2016: prestito per fasce deboli sia a carico dello Stato

Sull'anticipo pensionistico non è mancato un forte riferimento alla necessità di regolamentare l'uscita in favore dei più deboli. "È evidente che se c'è un prestito, la parola prestito si accompagna alla parola restituzione. Il prestito pensionistico non è il mutuo sulla casa, che ha come restituzione eventualmente la casa. Gli eredi decidono se pagare il mutuo o rinunciare al bene. Qui bisogna fare un'assicurazione, ma il problemaè chi la paga". Per l'esponente democratico"deve pagare lo Stato, che paga anche la rata per i soggetti più deboli. Poi capisco che se una persona ha un lavoro e decide di andare via prima per una scelta personale, a quello possiamo chiedere un sacrificio.

Quindi io distinguerei per chi non ce la fa più o per chi il lavoro non l'ha più".

Come da nostra prassi restiamo a disposizione nel caso desideriate commentare le ultime novità che vi abbiamo riportato nel nostro articolo. Se invece preferite ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulla previdenza vi ricordiamo di utilizzare la comoda funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.