Partiamo da un'analisi della situazione vissuta dai lavoratori precoci.

Dico subito che le problematiche dei precoci partono da lontano. In sintesi il lavoratore precoce era un fenomeno abbastanza diffuso nell'Italia del boom economico e aveva trovato tutela sostanzialmente nella pensione di anzianità con i 35 anni di contributi. Nel 1992 la comunità europea cominciò a "consigliare" al nostro Governo di uscire dal sistema retributivo e dalle pensioni di anzianità. Primo passo la Riforma Dini del 1994, che agganciava anche l'età ovvero i 61 anni con 35 anni di contributi o 40 anni secchi di contributi.

Intervenne poi la riforma Sacconi nel 2010. Poi la riforma Fornero del 2011 tolse completamente la pensione di anzianità e lasciò la pensione anticipata con un sistema ad imbuto che partiva da 41 anni e 6 mesi. Dal 2018 si avrà un ulteriore appesantimento del sistema di anzianità. Le principali problematiche quindi riguardano non solo i precoci, ma tutti i giovani che si affacciano al lavoro e andranno in pensione tardissimo con pesanti decurtazioni.

Per quanto concerne invece le richieste dei lavoratori, quali sono i provvedimenti che vi attendete dai legislatori e con quali tempistiche?

Ovviamente il ripristino delle Pensioni di anzianità sarebbe solo un atto di giustizia proporzionale, magari calcolata al contributivo puro (dopo che avranno applicato tale modello anche per i Deputati e i Dirigenti pubblici).

Non considerare il tempo di versamento è un’offesa (in una Repubblica fondata sul lavoro) per chi fin da giovane ha contribuito a pagare le tasse e ad accumulare contributi. La proposta di quota 41 per tutti è un compromesso, anche se dovrebbero bastare 40 anni per garantire una pensione ragionevole, ma tant'è… ormai, dopo anni di lotte,molti di noi hanno già accumulato 41 anni e oltre di contributi e magari a fine lotta, quando il Governo si deciderà di rompere il tabù della Fornero (totem europeo su cui i tedeschi sono disposti a sacrificare la stessa idea di Europa), tanti di noi saranno andati già in pensione con l'anticipata.

Parliamo infine della flessibilità previdenziale tramite APE. Qual è l'opinione dei lavoratori precoci iscritti al vostro gruppo al riguardo?

L’opinione è nettamente negativa, non è una possibilità sotto nessun punto di vista. L'Ape è una "trovata"...che rompe qualsiasi giustificazione costituzionale nel rapporto tra Stato e Cittadino.

Lede il principio di eguaglianza e di proporzionalità tra dovuto in termine di tasse, contributi, prestazione pubblica. Significa che il totale del nostri contributi versati si sono praticamente annullati nel calderone di sprechi, evasione, pensioni d'oro, vitalizi e ruberie, per non parlare dell’accorpamento all’Inps dell’Inpdap (quest'ultima in pesante deficit). Se vuoi la pensione devi fare un mutuo di vent'anni pagando pure gli interessi. Vuol dire rompere definitivamente la legittimità dei contributi previdenziali, quindi se si rompe il contratto sociale, allora basta tasse, basta contributi. Dateci il lordo e passiamo tutti al sistema privatistico totale dalle pensioni alla sanità a qualsiasi servizio pubblico, ma almeno smontiamo lo spreco e il fondo perduto permanentemente del 70% del nostro reddito.

Ringraziamo Caterina Ruggeri per la gentile disponibilità e restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un proprio commento in merito alle ultime dichiarazioni che vi abbiamo riportato, mentre per restare aggiornati sulleprossime novitàriguardanti la previdenza vi ricordiamo di utilizzare la comoda funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.