E' uno degli aspetti meno 'pubblicizzati' ma, se vogliamo, tra i più preoccupanti per l'inizio del prossimo anno scolastico 2016/2017: si tratta della nuova normativa che riguarda l'organico dell'autonomia. Secondo le nuove regole, infatti, a partire dal prossimo mese di settembre non vi sarà più distinzione tra posti dell'organico di diritto e posti dell'organico dell'autonomia: ciò significa che ogni docente potrà essere assegnato anche ad un'attività progettuale o per coprire l'assenza di un collega, oltre che, ovviamente, essere assegnato ad una classe.

Ultime news scuola, giovedì 30 giugno 2016: un docente con 30 anni di servizio potrà restare senza classe?

In teoria, dunque, anche l'insegnante di ruolo che può vantare 20-30 anni di servizio alle proprie spalle potrebbe andare, persino, a coprire le supplenze. Il timore è che i dirigenti scolastici possano agire in piena autonomia ma non è propriamente così, visto che, in ogni caso, si dovranno sempre tenere presente i principi esposti al comma 4 dell'articolo 10 del Testo Unico 297/94, dove si affidano al consiglio di istituto i criteri generali relativi all'assegnazione dei singoli docenti alle rispettive classi; inoltre, l'articolo 7 (relativo al collegio dei docenti, comma 2, lettera b) autorizza il collegio aformulare proposte al preside per la composizione e la formazione delle classi, oltre all'assegnazione delle stesse ai docenti.

Convocare consiglio di istituto per garantire la regolarità nelle assegnazioni dei docenti alle classi

Tecnica della Scuola, menzionando la problematica legata all'aspetto riguardante l'assegnazione dei docenti alle classi, suggerisce agli insegnanti che fanno parte dei consigli di istituto di convocare il consiglio già a partire dai primissimi giorni del mese di settembre, proprio per prendere in esame anche questo punto che potrebbe rivelarsi delicatissimo e deliberare in merito ad esso.

In questo modo, potrebbe essere garantita la regolarità delle assegnazioni.

Un motivo in più per adottare queste precauzioni è dettato dal fatto che i sindacati stanno trascurando questo importante aspetto, al contrario di ciò che avveniva negli anni 2010/2012 quando i dirigenti scolastici che non tenevano conto delle norme contrattuali sulle assegnazioni venivano portati in tribunale.