Riecheggiano ancora le proteste e gli slogan contro l'ideologia Gender, contenuta all'interno della Legge 107/2015, sfociate nella grande manifestazione di un anno fa in Piazza San Giovanni a Roma. Era il 20 giugno 2015 quando si parlava di 'ideologia sessuata Vs identità di genere'. In quella occasione lo slogan dell'evento, 'Difendiamo i nostrifigli. Stop gender nelle scuole' era l'emblema del popolo del Family Day. A distanza di dodici mesi i sospetti dei genitori permangono, anzi, alcune notizie riguardanti la predisposizione da parte del Miur di un presunto documento di prossima emanazione, rischia di ampliare i dissensi e le ampie titubanze del popolo dei genitori italiani.

Il Miur progetta le attività Gender da implementare nel PTOF. A rivelarloMassimo Gandolfini, portavoce del Family Day

Ad un anno di distanza i genitori rimangono abbondantemente perplessi e preoccupati, soprattutto per la fuga di notizie circa un documento che il Miur starebbe predisponendo riguardantel'art. 1, comma 16 della Legge 107/2015. Si tratta, infatti, del comma contenuto nella nuova riforma scolastica, a proposito della tanto temuta 'teoria di genere' a Scuola. Tale documento, secondo Massimo Gandolfini, portavoce del Family Day, nonché presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli(CDNF), preciserebbe le modalità per l'attuazione della delicatatematica da inserire all'interno dell'articolato di alcuni documenti strategici che le scuole presto dovranno predisporre o modificare.

Ci riferiamo, per esempio, all'inserimento e all'attuazione di tale teoria all'interno del PTOF, l'importante e fondamentale documento programmatico sull'offerta formativa triennale di tutti gli istituti scolastici del territorio nazionale. Secondo il Presidente CDNF Gandolfini, il presunto documento, predisposto dal Ministero dell'Istruzione, conterrebbe l'obbligo per le scuole di organizzare e rendere attivi una serie di corsi di formazionee di attività collaterali rivolte alla tematica del Gender.

Presto giungono le prime dichiarazioni stizzite di Gandolfini, il quale dichiara:«Siamo delusi per la poca considerazione rivolta ai nostri rilievi». Con tono solenne il portavoce del Family Day proseguela sua accalorata arringa,preannunciando alcune importanti rivelazioni: «.... le notizie che ci giungono sui lavori della commissione non ci rendono affatto sereni».

La durezza delle parole fa capire che qualcosa di 'grosso' bolle in pentola e tutta la preoccupazione dello stesso presidente del CDNF sfocia in una dichiarazioneche preannuncia un'intensa azione di protesta da mettere in atto nei prossimi giorni davanti la sede ministeriale di Viale Trastevere. Lo stesso Gandolfini conclude le sue esternazioni, annunciando che ilprossimo 25 giugno la sua Associazione insieme ad altre, presenterà un Manifesto che avrà lo scopo didifendere la libertà didattica ed educativa nelle scuole di ogni ordine e grado.

Il Miur chiamato in causa dal CDNF: vogliamo garanzie per i nostri figli

IlComitato Difendiamo i Nostri Figli, infine, si rivolge direttamente al Miur ponendogli alcuni interrogativi riguardanti la teoria Gender contenuta nella 'Buona Scuola', in particolare: l'autorizzazione scritta da parte dei genitori con tutte le informazioni relative alle attività e allo svolgimento di eventuali iniziative sul tema in questione;l'esonero da tali attività per quegli alunni le cui famiglie non hanno acconsentito di parteciparvi; infine, la possibilità di predisporre delle attività alternative per quegli studenti i cui genitori non hanno condiviso o autorizzato i propri figli a potervi partecipare, in base a quanto predisposto dalle scuole in tal senso.