Non si placa la contestazione dei docenti per l'assegnazione del bonus di merito nella Scuola. Duecento milioni di euro che le scuole stanno ricevendo e che dovranno distribuire non oltre il 31 agosto 2016 ai professori più meritevoli secondo i parametri decisi autonomamentedai comitati di valutazione. Eppure proprio i criteri di valutazione decisi vengono largamente contestati perché andrebbero a creare un modello di scuola e di didattica estremamente gerarchizzato che distribuisce premi ai professori che in misura maggioresi riconoscano e indirizzino il proprio insegnamento secondo quanto indicato dai comitati stessi.

Bonus merito2016: quali docenti premiare?

Per questo motivo, anche i docenti delle scuole pugliesi sono pronti a restituire il bonus di valutazione 2016 o a destinarlo a favore di progetti che possano interessare gli alunni più deboli. Lo scrive il Nuovo Quotidiano di Puglia. Anche nel tacco d'Italia i docenti contestano la sterile competizione che si vuole introdurre con il bonus di merito tra i professori con conseguente aziendalizzazione del modello didattico. E se alcuni comitati di valutazione hanno deciso di premiare i professori più vicini all'uscita dalla scuola per la pensione (una sortadi premio alla carriera), i criteri che, invece, premiano i docenti che accompagnano gli alunni al cinema oppure al teatro o che portano avanti i progetti di natura internazionale sembrano avere un unico obiettivo: chiedere un crescente impegno degliinsegnanti, nell'orario scolastico, ma anche oltre.

Bonus scuola, premiato due volte chi collabora con i presidi?

I dirigenti scolastici, dal canto loro, si stanno difendendo come possono. Non si tratta di stilare classifiche di buoni o di cattivi docenti, dicono. Ma secondo Roberto Calienno, segretario regionale della Cisl, si rischia di premiare per ben due volte gli stessi professori che già svolgono, di regola, attività di collaborazione con i dirigenti scolastici.

Con il risultato finale di creare attriti e malumori all'interno del contesto scolastico. Per il sindacato la strada da percorrere è quello di considerare il bonus dei docenti come salario accessorio e, pertanto, di inserirloall'interno del tavolo della contrattazione. Richiesta bocciata sul nascere dallo stesso ministero dell'Istruzione.