Molti lavoratori e, in questo periodo, soprattutto i precari della Scuola si apprestano alla richiesta di Naspi 2016, l'indennità di disoccupazione Inps. Molte sono le domande che vengono poste in merito e oggi vogliamo rispondere a quelle più frequenti, che vanno dalla durata dell'indennità a cosa fare nel caso in cui non si dovesse ricevere il pagamento. Per conoscere la procedura corretta di quest'anno, potete consultare un nostro precedente articolo.

Inps, Naspi 2016: domande sulla disoccupazione

Le domande più frequenti sull'indennità di disoccupazione Naspi dell'Inps sono le seguenti:

  • Quanto dura l'indennità Naspi?

Naspi viene corrisposta per un periodo pari alla metà delle settimane di contribuzione indennizzabili e per un lasso di tempo massimo di 24 mesi.

A partire dal quarto mese vi è una decurtazione costante e crescente dell'importo originale.

  • Entro quando va richiesta la Naspi?

La richiesta va presentata entro 68 giorni dall'inizio dello stato di disoccupazione, ma se presentata entro otto giorni non si perde nessuna giornata. Successivamente, l'importo dell'indennizzo parte dalla giornata di presentazione.

  • La DID dove va presentata?

Può essere presentata direttamente online al momento della compilazione della domanda sul sito Inps.

  • Cosa fare se dopo aver presentato la domanda non arrivano i soldi?

In caso di ritardi nel pagamento, la prima mossa da fare è contattare il Contact Center dell’Inps (tel. 80.31.64), con il codice fiscale, il codice Pin e il protocollo della domanda a portata di mano.

L'operatore verificherà lo stato della domanda e l'accoglimento della stessa e se non dovessero essere riscontrati problemi, provvederà a segnalare il caso alla sede Inps che si occupa della liquidazione. Se dopo 15 giorni da questo evento il pagamento non dovesse essere arrivato, è bene recarsi personalmente presso la sede Inps competente.

  • Ci saranno ritardi nel pagamento anche quest'anno?

Lo scorso anno il ritardo nei pagamenti è stato giustificato dall'Inps con gli intoppi dovuti alla nuova procedura e al nuovo software. Quest'anno il problema non dovrebbe più esistere, per cui si confida che i pagamenti arrivino in tempi normali.

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