Il Comitato Opzione Donna lancia un video dal titolo "si a Flessibilità Ed Equità, No a Ricongiunzioni Onerose e Gestione Separata", persensibilizzare chi è preposto a trattare le rivendicazioni delle lavoratrici. La nuova campagna informativa, che prosegue anche su Facebook e Twitter, mira a chiedere nuovi interventi di equità a favore delle pensionande, a partire dall'annosa questione di coloro che attualmente non possono fruire dell'opzione donna se hanno effettuatodurante la propria carriera lavorativa versamenti sia nelle gestioni tradizionali che in quelle separate.

Una vicenda che ha del paradossale, considerando che in questi casi la legislazione sulle ricongiunzioni onerose obbligherebbe le lavoratrici al versamento di pesanti oneri, nonostante l'opzione donnapreveda comunque il ricalcolo complessivo della mensilità secondo il cosiddetto sistemacontributivo.

Riforma pensioni, allo studio un intervento su ricongiunzioni e totalizzazioni

D'altra parte, il meccanismo delle ricongiunzioni onerose appare ormai superato se si considerache l'intento del legislatore consisteva nell'evitare che le lavoratrici del pubblico impiego potessero migrare all'interno della gestione dipendenti, acquisendo un anticipo di cinque anni rispetto ai requisiti di legge previsti in relazione alla loro gestione originaria.

Resta però da evidenziare che attualmente l'ipotesi non si pone o sussiste in maniera limitata, perché le nuove regole riguardanti l'acquisizione del diritto alle pensione di vecchiaia hanno armonizzato (o lo faranno a breve) i criteri di uscita in tutte le gestioni. Se ciò non bastasse, vi è da sottolineare la volontà politica di tutti i principali partiti nel porre rimedio ad una questione che (come spiegato in precedenza) non ha più senso di restare in essere per le lavoratrici pubbliche, mentre va a penalizzare pesantemente chi ha già dovuto subire i disagi di una carriera discontinua.

Pensioni flessibili: ecco i provvedimenti in preparazione

Per quanto riguarda i provvedimenti in via di definizione per cercare di porre rimedio al problema, sarebbero due le possibili stradeda seguire. La prima riguarderebbe un intervento sul meccanismo della totalizzazione, modificata per garantire il versamento dell'assegno affinché ogni singola gestione contribuisca per la propria rispettiva parte sulla base di un calcolo pro quota.

In questo modo, la pensione risulterebbe semplicemente la somma complessiva di tutte le rendite erogate da ogni singolo fondo. Diversamente si potrebbe mettere nuovamente mano all'istituto della ricongiunzione, permettendo ai lavoratori di acquisire il diritto al pensionamento sommando tutti i contributi effettivamente versati nella propria carriera, indipendentemente dal fondo a cui sono stati attribuiti.

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