Prepensionamenti sotto forma di prestiti ventennali, soluzioni ad hoc per i lavoratori precoci, ricongiunzioni pensionistiche meno onerose di quelle attuali, più tutele previdenziali per le persone impegnate in lavori usuranti, ulteriore estensione della not tax area per i pensionati a basso reddito: sono queste le 5 proposte di legge sulla riforma Pensioni 2016 al centro del tavolo del confronto di oggi tra Governo Renzi e sindacati che puntano a trovare una soluzione condivisa sulla questione in attesa della legge di Stabilità 2017.

Dall'Ape alla Quota 41: ecco la riforma pensioni targata Renzi

L'esecutivo dovrebbe sciogliere oggi i nodi legati alle risorse economiche che intende investire nella flessibilità in uscita per l'Anticipo Pensionistico. Secondo stime non ufficiali del governo, nella manovra finanziaria d'autunno, potrebbero essere impegnate per la riforma pensioni risorse per 1,5 miliardi di euro. Mentre secondo le organizzazioni sindacali per affrontare la questione previdenziale servono almeno 2,5 miliardi di euro. Ecco intanto le proposte che illustrerà il governo oggi ai sindacati secondo le "anticipazioni" pubblicate oggi su Il Sole 24 Ore.

Anticipo Pensionistico: la formula elaborata dai tecnici di Palazzo Chigi e del ministero del Lavoro, punta, in particolar modo, a introdurre nuovi elementi di flessibilità per l'uscita dal lavoro degli over 63.

Si tratta di un prestito previdenziale ventennale erogato dalle banche ma gestito dall'Istituto nazionale per la previdenza sociale. Le rate dell'Ape potrebbero arrivare al 15% del trattamento previdenziale per venti anni.

Lavoratori precoci: a versare i contributi previdenziali prima dei 18 anni sono stati tra i 4,8 e i 3,5 milioni di italiani.

Secondo le stime i precoci che potrebbero accedere "anticipatamente" al pensionamento con la tanto attesa quota 41 di anzianità contributiva sono circa 60/70 mila lavoratori all'anno. Ma secondo le ultime notizie che trapelano da Palazzo Chigi si starebbe cercando di ridurre l'entità di questo flusso assottigliando la platea dei beneficiari con il riconoscimento di un bonus da 4 a 6 mesi.

Lavori usuranti: l'esecutivo ha intenzione di semplificare le norme per il pensionamento dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti e sta studiando anche la possibilità di rivedere la norma sull'adeguamento automatico dei requisiti previdenziali alle aspettative di vita.

Aumento pensioni: più che aumentare le pensioni minime in generale il governo punta a potenziare le quattordicesime con bonus da 80-100 euro, ma ancora nessuna certezza sulle coperture finanziarie.

Ricongiunzioni senza oneri. Non onerose le ricongiunzioni a cui sta lavorando l'esecutivo intenzionato ad eliminare il vincolo del requisito minimo in una singola gestione che attualmente nega la possibilità della ricongiunzione gratuita e a riconoscere il calcolo complessivo anche per la pensione anticipata e non solo per la pensione di vecchiaia.