Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica con i nuovi commenti in arrivo dal Comitato Opzione Donna, grazie alla gentile disponibilità della co-fondatrice Orietta Armiliato. Tra gli argomenti che tratteremo oggi troviamo il problema delle ricongiunzioni onerose rispetto alla gestione separataoltre che l’interpretazione degli ultimi dati pubblicati dall’Inps.

Partiamo delle lavoratrici che desiderano fruire dell’opzione donna, ma che sono bloccate a causa della carriera discontinua e dei versamenti nella gestione separata Inps. Qualcosa sembra finalmente muoversi?

In effetti apprendiamo da più fonti che ci sia la volontà da parte dell'esecutivo di voler affrontare e risolvere il tema ed immagino che, se non ci saranno veti da parte della Ragioneria, questa macroscopica iniquità dovrebbe finalmente essere sanata ripristinando quello che era lo stato prima del l'avvento, nell'anno 2010, della norma che le rese onerose, generando un ulteriore limite alla flessibilità previdenziale e che ha penalizzato maggiormente la popolazione femminile. La quale, statisticamente, ha al proprio attivo carriere discontinue.

Passiamo ora ai dati appena pubblicati dall’Inps in merito al primo semestredel 2016: quali conclusioni possiamo trarre al momento e qual è l’impatto del report in merito alle aspettative del Comitato per l’anno in corso?

Purtroppo il report appena pubblicato, alla voce pensioni anzianità/anticipate ha prodotto dati conglobati, diventa dunque difficile avere un quadro reale dell'andamento per quanto ad Opzione Donna.

Detto questo, i numeri prodotti sembrerebbero confortanti per chi è in attesa di poter usufruire di questo istituto, anche se si deve obbligatoriamente considerare che ancora non sono presenti le erogazioni per le lavoratrici autonome che, come sappiamo, subiscono una finestra di attesa pari a 18mesi dopo aver maturato il diritto all'accesso, mentre molte altre donne, e lo dichiarano spesso nei commenti residenti sulla nostra pagina, attenderanno di conoscere quali saranno le proposte definitive da parte del Governo da inserire nella prossima legge di bilancio per decidere se optare o meno.

Poi, immagino che INPS terrà conto dell'impatto che si avrà rispetto alla cristallizzazione del diritto, ovvero la possibilità che è stata ribadita da INPS con la Nota n.145949 dello scorso settembre di poter accedere senza che vi siano limitazioni temporali di sorta. In ogni caso nutriamo un cauto ottimismo rispetto allo spazio che si renderà disponibile affinché le donne nate negli ultimi trimestri degli anni 1957-58 possano usufruirne e quindi continuiamo a sostenerle e tifiamo per loro, sempre però mantenendo alta l'attenzione sull'evolversi dei numeri.

Ringraziamo Orietta Armiliato per la sua gentile disponibilità e ricordiamo ai lettori la possibilità di condividere la propria opinione in merito ai temi trattati tramite l'inserimento di un nuovo commento nel sito, mentre per ricevere i prossimi aggiornamentisu lavoro eprevidenzaè possibile utilizzarela comoda funzione “segui” che trovate in alto, vicino al titolo dell’articolo.