Il tavolo delle trattative di ieri, 26 luglio 2016, tra le sigle sindacali ed il ministero guidato da Marianna Madia ha dato due certezze: in primo luogo, la riforma della Pubblica Amministrazione introdurrà un'inedita disciplina sul pubblico impiego, con nuove norme su assunzioni, licenziamenti e retribuzioni. E, in secondo luogo, che di rinnovo del contratto degli statalisi riparlerà molto più in là, sia perché mancano le risorse, sia perché occorrerà attendere l'emanazione del Testo unico per il quale il Governo ha tempo fino a febbraio 2017.

Riforma Pa 2016: a quali statali l'aumento di stipendio?

Di certo, il nuovo pubblico impiego prevederà assunzioni ben mirate nelle amministrazioni dove ce n'è davvero necessità. Ragione per la quale molti dipendenti in esubero verranno spostati nel raggio di cinquanta chilometri, dove potranno essere considerati necessari e produttivi. Un po' come successo alle amministrazioni provinciali. Ma gli statali attendono soprattutto notizie sul rinnovo contrattuale, oramai bloccato dal 2009 e sugli aumenti di stipendio in busta paga. In tal senso, le ultime indiscrezioni non sono delle più positive. Intorno alla certezza svelata dalla stessa Madia che gli aumenti non saranno a pioggia, si sono fatte le più svariate ipotesi.

Resta in gioco quella di fissare un tetto di reddito e di aumentare gli stipendi di chi ne sta al di sotto. Anche se la Madia ha smentito, in un'intervista concessa oggi a Il Messaggero, che tale tetto possa essere di ventiseimila euro. Di sicuro non ci saranno aumenti per i redditi alti (oltre i duecentomila euro annui) e saranno premiati solo i più meritevoli.

Sulla base di quali criteri ancora non si sa, data l'inflessibilità della proposta Brunetta di sette anni fa.

Statali e rinnovo contrattuali: i sindacati si battono per l'equiparazione al privato

Quello di ieri è stato il primo di una serie di tavoli contrattuali: ne seguiranno altri, ma non prima del prossimo settembre. Con la previsione che i trecento milioni di euro che il Governo aveva messo alla voce degli aumenti in busta paga aglistatali per l'anno 2016 probabilmente dovranno essere riservati all'anno prossimo, eventualmente maggiorati in caso di buon andamento dell'economia.

Ma, ad oggi, non si possono fare previsioni come detto dalla Madia,anche se, indici e statistichenon fanno ben sperare. Ma quando i sindacati si siederanno nuovamente al tavolo delle trattative porteranno avanti la loro ipotesi di aumenti legata all'equiparazione del pubblico impiego con il privato dove gli incrementi in busta paga sono variati tra un minimo di 80 euro mensili ad un massimo di 120. I sindacati si batteranno per questa soluzione ma, in tal caso, si tornerebbe a parlare di aumenti a pioggia.