Ieri, 12 luglio, è stata comunicata la decisione della Corte Costituzionaleriguardante la tanto attesasentenza sulla reiterazione dei contratti a t.d.,per i precari della Scuola. In molti aspettavano con ansia questa comunicazione, in particolare chi oggi a causa dei tagli e della mancata assunzione, è uscito, forse per sempre, dal mondo del lavoro, come migliaia di dipendenti appartenenti al personale Ata, e potrebbero non rientrarvi, perché ai sensi del comma 131 della Buona Scuola, chi ha superato i 36 mesi di servizio, rischia di non lavorare più.

Il parere della Corte a riguardo

Nel comunicato la Corte Costituzionale ha stabilito:"l'illegittimità costituzionale della normativa che disciplina le supplenze del personale docente e del personale Ata (art. 4, c. 1 e 11 della l. 3/05/1999 n. 124) nella parte in cui autorizza, in violazione della normativa comunitaria, il rinnovo (...) illimitato di contratti di lavoro a tempo determinato" sui posti vacanti e disponibili, senza motivi plausibili.

Per la Corte con la "buona scuola"si è cercato di rimediare agli abusi con il piano straordinario di assunzioni, mentre per il personale Ata ha stabilito, in mancanza di analogo piano assunzionale, il diritto alrisarcimento del danno. Anche se la sentenza va letta in modo dettagliato, capita e compresa, i giudici ormai non avranno più dubbi, riguardo alle decisioni attualmente in sospeso, e il Governo, relativamente al personale Ata, dovrebbe procedere quanto meno alle assunzioni su tutti i posti vacanti e disponibili, senza indugio (e perché no, realizzando, anche per il personale Ata la stessa procedura prevista, per i docenti su ambito nazionale).

Problema dei docenti con 36 mesi

Riguardo al personale docente,che può vantare il ruolo proprio per il servizio prestato in passato per oltre tre anni, non rimane, mancandogli l'abilitazione, una via alternativa di rapida stabilizzazione. Per il Governo costoro non hanno diritto all'assunzione, perché non solo non hanno vinto un concorso, ma molti di loro sono privi di abilitazione e non hanno neanche potuto parteciparvi.

Che ne sarà di loro?

Già in Parlamento si sta discutendo della situazione venutasi a creare, e i sindacati sollecitano, sia per il personale Ata che per i docenti appartenenti a questa categoria, provvedimenti legislativi applicativi, anche di passati piani di assunzioni (tra cui quello della Carrozza, non ancora realizzato per il personale Ata).

Riguardo ai docenti sono già state proposte da più parti soluzioni per non lasciare senza occupazione personale di cui la scuola si è servita per anni (creandogli false illusioni) e di cui a oggi ha ancora bisogno, perché la supplentite, lo ha ammesso la stessa Giannini, non è ancora debellata; inutile creare nuove speranze ad altri docenti senza i 36 mesi, se prima non si trova una soluzione per coloro che hanno acquisito il diritto al ruolo.