Se escludiamo il 730 integrativo che serve per correggere errori di cui ci si è accorti dopo, da fare tramite intermediari e CAF e che scadrà il prossimo 25 ottobre, la stagione del 730/2016 è ufficialmente conclusa. Dal 1° agosto infatti dovrebbe partire la macchina delle trattenute e dei rimborsi, ossia i conguagli delle risultanze a credito o a debito fuoriuscite dalla dichiarazione dei redditi. Per i contribuenti che vantano un saldo positivo Irpef, cioè che sono in credito nei confronti del fisco, per via per esempio delle spese mediche, ristrutturazioni ed altri oneri detraibili, adesso è il momento di passare alla cassa.

Ma non tutti hanno ricevuto o riceveranno questo rimborso già ad agosto e per fugare dubbi e paure, eccone i motivi e le nuove date di quando verranno percepiti.

Pensionati e dipendenti che non riceveranno nulla ad agosto

I rimborsi da 730 sono interessati, in riferimento al mese di incasso, da diversi fattori. In primo luogo è importante la data di trasmissione della dichiarazione dei redditi, sia che l’invio sia stato tramite professionista abilitato, CAF o in maniera indipendente attraverso il proprio cassetto fiscale. In secondo luogo è importante il giorno o i giorni in cui il datore di lavoro o l’Ente pensionistico pagatore della pensione, elaborano i cedolini di stipendio o pensione. L’incrocio di questi due fattori determinano le date in cui i contribuenti ottengono quanto avanzano dal Fisco.

Naturalmente il mese varia in base a questi fattori ed alcuni contribuenti stanno ricevendo i rimborsi già in questi primi giorni di agosto, mentre per altri bisognerà attendere settembre se non oltre. In linea di massima, sempre che non ci siano altri problemi di diversa natura, più tardi si è provveduto ad inviare la dichiarazione dei redditi, tanto più tardi si prenderanno i rimborsi (ma vale anche per le trattenute in caso di saldo negativo).

Ecco perché rima di gridare l’allarme per un rimborso non percepito ad agosto, bisogna stare attenti alle date così come riporta l’edizione del quotidiano economico-finanziario “il Sole 24 Ore” del 1° agosto.

Le date da conoscere

La proroga richiesta e concessa, resasi necessaria dalle problematiche del 730 precompilato che anziché semplificare sembra aver incrementato le difficoltà tecniche della dichiarazione, ha allungato i tempi di contabilizzazione dei conguagli fiscali.La scadenza al 22 luglio, se da un lato concede più tempo ai contribuenti, dall’altro impedisce a chi a fine mese prepara già le buste paga o i cedolini delle pensioni, di riportare al loro interno i conguagli Irpef.

Inoltre, le modalità di invio che i sistemi di cui sono in possesso i CAF per esempio, consentivano invii solo in alcune giornate della settimana lavorativa. Probabile quindi, per coloro che non hanno avuto il rimborso già ad agosto, che la data di invio del 730 non coincida con quella in cui si sono presentati al CAF per chiudere l’operazione 730. Il diktat dell’Agenzia delle Entrate inoltre ha dato la precedenza all’INPS, perché essendo il più grande datore di lavoro italiano, con oltre 15 milioni di pensionati a “libro paga”, i CAF hanno inviato prima i 730 relativi alle pensioni. Anche per loro però, nel caso di invio in prossimità della scadenza il rimborso slitterà a settembre. Per i lavoratori dipendenti in genere, le buste paga del mese vengono preparate nell’ultima decade di quello precedente per poi essere messe in pagamento per la fine del mese successivo.

In questo caso, un 730 consegnato dopo il 15 luglio, con buste paga compilate già intorno al 20 luglio per essere pagate il 20 del mese successivo, probabilmente non avranno i rimborsi al loro interno, se ne riparlerà a settembre. Inoltre è possibile che il Fisco, per 730 segnalati come anomali, possa dare vita ai controlli preventivi, anche per importi a rimborso inferiori ai famosi 4.000 euro per i quali i controlli scattano automatici. In questi casi, potrebbero volerci più mesi per vedersi erogati i rimborsi dal 730.