Continua a tenere banco l'argomento sulla pensione anticipata prevista per il 2017. Le ultime novità vedono in pole position l'Ape di Tommaso Nannicini e Giuliano Poletti, le due figure del governo Renzi che hanno avuto più di un incontro quest'estate con i sindacati, durante i quali, tra le altre cose, si è discusso anche dei lavoratori precoci. Settembre è il mese della verità. Manca una settimana all'inizio del nuovo mese, che dovrebbe portare la conferma definitiva dell'inserimento dell'Ape all'interno della Legge di Stabilità per il prossimo anno.

La svolta tanto attesa è vicina.

Il "vento" della pensione anticipata 2017

Negli ultimi giorni si sono occupati dell'argomento Pensioni due importanti quotidiani nazionali, Repubblica e Messaggero. Quest'ultimo ha parlato di una riforma delle pensioni divisa in due fasi. La prima, quella imminente, prevede appunto l'attuazione della pensione anticipata a 63 anni e 7 mesi (un anno in meno per le donne). Il via scatterebbe dal prossimo 1 gennaio. Interessata dunque la platea di lavoratori nati tra il 1951 e il 1953. Il dato che più fa discutere è la sottoscrizione di un prestito bancario della durata di vent'anni, da restituire poi a rate dal pensionato. La penalizzazione sull'assegno pensionistico, secondo uno studio della Uil, si collocherebbe tra il 5 e il 18 per cento.

Progetica, per Repubblica, afferma invece che la penalizzazione potrebbe toccare quota 23 per cento. Anche per questo motivo l'anticipo pensionistico pensato dal governo non riscuote grande successo tra gli stessi sindacati.

Quattordicesima dopo la pensione anticipata 2017

Il Messaggero suggerisce l'ipotesi secondo cui la riforma pensioni di Renzi prevede prima l'introduzione della pensione anticipata e soltanto in seguito gli altri interventi, come ad esempio il potenziamento della quattordicesima.

A questo proposito vanno sottolineate le recenti dichiarazioni dello stesso premier Renzi, il quale ha detto che è sua intenzione e quella dell'esecutivo dare più soldi ai pensionati più in difficoltà. Oltre alla quattordicesima, torna in ballo quindi anche una misura sulle pensioni minime. In tutto questo che ruolo giocano categorie quali esodati e lavoratori precoci?

Fino al mese di luglio le sensazioni erano positive, mentre ora il silenzio mediatico sembra aver nuovamente occupato le vite dei lavoratori che continuano a lottare per ottenere un trattamento "giusto" dallo Stato, dopo i pasticci commessi con la riforma Fornero.