"È urgente una riforma delle Pensioni che crei equità sociale e dia sbocco a tanti giovani disoccupati": lo afferma Annamaria Furlan della Cisl, rispondendo ad un'intervista per il quotidiano La Repubblica a margine del Meeting di Rimini. Secondo la sindacalista, pensare che la questione sociale sia scollegata dal ritorno alla crescita economica sarebbe non solo un errore, ma un'interpretazione "sbagliatissima" dell'attuale situazione. Basta infatti pensare alla questione dello stallo generazionale per capire quanto possa incidere sul ritorno alla competitività delle imprese una misura di flessibilizzazione dell'accesso alla pensione per i lavoratori in età avanzata.

La situazione si chiarirà comunque a breve, visto che ad inizio settembre le parti sociali torneranno a confrontarsi con il Governo. L'attenzione si concentrerà a qual punto sulle risorse, postoche gli interventi previsti sul rinnovo dei contratti della PA, sulla previdenza e sul welfare impongono stanziamenti ingenti di risorse.

Riforma pensioni e welfare: sugli stanziamenti si attende il riscontro del Governo

Stante la situazione appena descritta, sarà da vedere in che modo e su quali cifre si potrà trovare un accordo per l'implementazione delle riforme di welfare. "Sto alle dichiarazioni del Governo, che ci ha assicurato risorse rilevanti sulle pensioni" ha spiegato Annamaria Furlan, facendo riferimento al dibattito ferragostano sulle cifre.

Da parte sua, la Cisl ha assicurato "di stare con i piedi per terra", evitando quindi di avanzare "richieste che non tengano conto della situazione del Paese. Resta il fatto che la ripartenza dei consumi debba però necessariamente passare per un ritorno alle rivalutazioni, tanto dei contratti dei lavoratori quanto di coloro che sono già in pensione.

Il tutto mentre sullo sfondo vi è la questione irrisoltadei giovani trentenni, che restano a casa a carico dei genitori o dei nonni.

Su pensioni anticipate e APE il rischio flop è legato alle detrazioni

Non è mancato infine un riferimento alla cosiddetta APE, la nuova forma di anticipo pensionistico proposta dal Governo ed allo studio dei tecnici.

Per la rappresentante della Cisl, la misura non consiste inuna forma di mutuo, come suggerito da Susanna Camusso. Si tratta piuttosto di un prestito il cui costo sarà sostenuto dal Governo tramite le detrazioni per coloro che hanno "una patologia grave o fanno un lavoro pesante". È chiaro però che se ilsostegno pubblico ai più deboli non dovesse trovare attuazione, allora anche per Annamaria Furlan si finirebbe davanti al rischio di un flop. Il vincolo all'esito positivo della misura è quindi ancora una volta centrato sulle risorse: "se lo Stato sostiene il disagio, può funzionare" conclude la sindacalista, ricordando che la misura potrebbe avere un impatto significativo anche sul necessario ricambio generazionale all'interno delle imprese.

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