Sullo sfondo delle discussioni in merito all'anticipo pensionistico, continuano a restare aperte le questioni relative alle salvaguardie dei lavoratori. I sindacati ne sono consapevoli e chiedono che gli incontriin programmanella prima parte di settembre tengano adeguatamente conto delle numerose situazioni di disagio ancora oggi in attesa di una soluzione dopo l'approvazione della Manovra Fornero nel 2011. "Non ci possiamo fermare solo sulla cosiddetta APE proposta dal Governo" ha ricordato Carmelo Barbagallo della Uil. "C'è il problema dei precoci, per i quali 41 anni di contributi devono essere considerati più che sufficienti" al fine di vedersi garantito il diritto al pensionamento pubblico, il qualedeve risultare senza ulteriori penalizzazioni.

Vi sono poi le ricongiunzioni onerose, che necessitano di un intervento correttivo per garantire l'uscita dal lavoro a coloro che hanno avuto carriere discontinue o alle lavoratrici con opzione donna. Mentre resta aperta anche la questione di chi ha svolto lavori usuranti. Tutto questo solo per indicare alcune delle situazioni di stalloriguardanti i mancati accessi alla previdenza, che la prossima legge di stabilità è chiamata a risolvere in via definitiva.

Riforma pensioni 2016-17: no a vecchio balletto sui soldi

In merito allo stanziamento di risorse il sindacalista della Uil sottolinea l'importanza di uno stanziamento sufficientemente ampio, che per i provvedimenti minimi da inserire nella riforma della previdenza deve risultaredi almeno 2,5 miliardi di euro.

La speranza è che a settembre non ricominci "il vecchio balletto sui soldi", perché lavoratori e pensionati "non hanno soldi da spendere" per alimentare l'economia. Una situazione che secondo Barbagallo va a penalizzare anche le aziende, visto che il 75% delle imprese lavora per il mercato interno. Per questo motivo, il rappresentante della Uil ritiene indispensabile "che le risorse siano trovate" ed impiegate laddove "è indispensabile ora".

Su pensioni, APE e welfare le riforme siano orientate all'equità

In merito agli interventi in fase di studio, il sindacalista della Uil sottolinea l'importanza di agire secondo il principio dell'equità. Sull'anticipo pensionistico (APE) chiede quindi di esentare coloro che vivono situazioni di disagio: "non è giusto che chi lo fa per necessità debba pagare di tasca sua".

In merito invece al welfare previdenziale, si domanda al Governo di equiparare la no tax area dei pensionati a quella dei lavoratori dipendenti, mentre chi possiede assegni bassi dovrà poter beneficiare di una quattordicesima che includa tutti i pensionati fino a 1300 euro nette. D'altra parte, per Barbagallo le richieste dei sindacati riguardo le risorse da stanziare in favore della riforma previdenzialeappaiono ragionevoli: "non sono certamente cifre esagerate", ha ricordato il sindacalista.

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