Torniamo ad occuparci del fondo giapponese GPif dopo il nostro articolo di approfondimento risalente al primo luglio,per aggiornare i lettori in merito alle novitànel settore previdenziale. Secondo gli ultimi dati disponibili, la perdita delfondo avrebbesuperato i 50 miliardi di euro nel periodo che va dal 04/2016 al 06/2016. Ad aver influito negativamente sui contisarebbero state proprio la Brexit e le altre vicissitudini dei mercati finanziari, anche se fonti ufficiali avrebbero minimizzato l'impatto degli eventi. Secondo i gestori, il nuovo disavanzoregistrato sarebbe da attribuire ad "oscillazioni di mercato di breve termine", pertanto non vi sarebbero rischi in merito all'erogazione in favore degli iscritti delle future Pensioni.

Ma la situazione appare perlomeno complicata, se si pensa che già nello scorso anno lo stesso fondo aveva conseguito una perdita di circa 53 miliardi di euro.

Fondo pensioni Gpif: la suddivisione delle perdite registrate sul mercato

Entrando nel dettaglio delle perdite registrate a mercato, 22 miliardi di dollarisarebbero riconducibili a prodotti derivati sul mercato azionario del Giappone, mentre ulteriori 24 miliardi dipendono dai mercati esteri (da qui il collegamento con la Brexit). Per quanto concerne invece le obbligazioni estere, a queste sarebbe riconducibile un rosso di circa 15 miliardi. Ciò che ha creato polemiche è il fatto che il fondo abbiacambiato politica di gestione a seguito di una riforma normativa del settore, con la quale è stato reso possibile l'acquisto di asset rischiosi al posto dei tradizionali bond governativi.

Resta però il fatto che il cambiamento nelle politiche di investimento è coinciso con un momento particolarmente difficile per i mercati finanziari, mentre a questo punto non è più possibile un dietrofront nella gestione. "Noi investiamo con l'ottica di lungo termine" ha spiegato il Presidente Norihiro Takahashi, ricordando perciò che le fluttuazioni del mercati finanziari non dovrebbero preoccupare i sottoscrittori, visto che gli investimenti legati alla previdenza possono approfittare dei ritorni garantiti dal mercato nel corso degli anni.

Resta il fatto che quanto avvenuto sembra mettere in evidenza i limiti di un ricorso eccessivo ai rischi dei mercati finanziari nella gestione dei contributi previdenziali pubblici.

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