Il Premier Matteo Renzi scende in campo sul tema della riforma pensionistica, spiegando che quest'ultima rientra nell'agenda del Governo tra gli impegni che è necessario portare a termine alla ripresa dei lavori. "Ci sono ancora un sacco di cose da fare, come le Pensioni" ha ricordatodurante unafesta del PD tenutasi ieri nella provincia di Modena. Entrando nel merito della questione, il Presidente del Consiglio ha evidenziatoche le aree di intervento individuate dal Governo sono due. Da un lato è necessario risolvere il problema dello "scalino troppo grosso" venutosi a creare nel 2011, quando la Manovra Fornero ha improvvisamente inasprito i criteri anagrafici e contributivi di accesso alla pensione.

Dall'altro lato è importante agire nei confronti di coloro che percepiscono "pensioni minime troppo basse". Le dichiarazioni rilasciate finora da diversi esponenti dell'esecutivo hanno parlato proprio di un mix di misure volte a garantire la flessibilità in uscita dal lavoro e ad offrire un'allargamento degli attuali benefici di legge destinati a chi percepisce bassi redditi previdenziali. Ma se il merito degli interventi sembra trovare sostanzialmente tutti d'accordo, è sulle risorse disponibili che si sta giocando la vera partita sulla riforma dell'Inps.

Riforma pensioni, resta il nodo delle risorse da impiegare a copertura dei provvedimenti

Stante la situazione appena descritta, che il problema delle risorse da mettere a copertura dei provvedimenti sia preminente lo rivela lo stesso Premier, quando spiega che la maggior area di impegno riguarda proprio il reperimento delle coperture.

"Deve esser chiaro che dovremo trovare risorse in più per le pensioni", ha affermato Renzi, non lasciandosi sfuggire l'occasione per avanzare una nuova critica a quanto non fatto in passato. "Tre anni fa le riforme erano bloccate", ha proseguito il Premier. Ad oggi rivendica gli interventi risolutivi portati avantifinora, a partire dal job acts fino alla riforma costituzionale, mentre quello sulla flessibilità delle pensioni potrebbe chiudere il cerchio.

Sulla vicenda bisogna però anche ricordare che le aspettative dei lavoratori sono elevate, perché la situazione si trascina ormai da anni con provvedimenti tampone di natura estemporanea e limitata.

Pensioni flessibili 2016, serve agire prima del referendum

Nel frattempo sullo sfondo si intravede comunque una certa tensione, sia perché le risorse che il Governo afferma di voler mettere a disposizione sembrano limitate rispetto alle richieste dei sindacati (1,5 miliardidi euro contro i 2-2,5 miliardi a cui fanno riferimento le parti sociali), sia perché si avvicina il confronto con gli elettori in merito al prossimo referendum costituzionale.

"Si vota a novembre" ha spiegato il Premier, lasciando intendere che a quel punto i giochi sulle pensioni e sugli altri interventi saranno già decisi, visto l'avvio ad ottobre delle discussioni parlamentari sulla Legge di Stabilità 2017. Per allora, l'intervento sulle pensioni dovrà essere definito sia in merito agli effettivi interventi che al reperimento delle coperture.

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