Crescono i dubbi sulla tenuta del Pil, dopo l'arrivo del nuovo dato di ieri che ha certificato una crescita nulla per il secondo trimestre, mentre sullo sfondo diventa sempre più difficile garantire che il valore aggregato di fine anno possa conformarsi alle proiezioni iniziali del Governo. Purtroppo su quelle stesse stimeè stata basata tutta la pianificazione relativa all'azione di riforma che dovrebbe rientrare all'interno della Manovra di fine anno, pertanto non è difficile immaginare come il pensiero corra immediatamente alla riforma delle pensioni.

Del resto, il balletto mediatico sulle cifre in gioco per l'Ape a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni fa trapelare un certo nervosismo tra le parti sedute al tavolo di confronto istituitotra Governo e sindacati, mentre per il momento gli esponenti dell'esecutivo ostentano fiducia e rimandano ogni possibile considerazione sulle coperture alla fine del mese di settembre. Una cosa però resta chiara: dopo gli annunci susseguitesi negli ultimi mesi, le aspettative dei lavoratori e dei pensionandi ora restano elevate e la politica ne è consapevole. "Bisogna mettersi in testa che la priorità è oggi sui temi del lavoro, della povertà e delle Pensioni" ha evidenziatoa tal proposito l'On. Cesare Damiano, commentando gli ultimi dati del Pil e ricordandoche "i cittadini si aspettano soprattutto queste risposte".

Riforma pensioni 2016-17: il rallentamento rende più incerte le azioni di welfare

Stante la situazione appena descritta, non è difficile immaginare quali siano le preoccupazioni relative agli interventi su welfare, lavoro e previdenza. Secondo le stime effettuate dall'Istat e rese pubbliche nella giornata di ieri, la crescita del Pil si attesterà per l'anno in corso attorno allo 0,6%.

Un dato che il Presidente della Commissione lavoro alla Camera indica come "troppo bassoper stare tranquilli". Il rischio è che si scateni una battaglia senza esclusione di colpi sulla distribuzione delle risorse nella legge di bilancio. Chiaro il messaggio del Parlamentare democratico: "se non verranno destinati almeno 2 miliardi di euro alle pensioni, le soluzioni che si stanno individuando al tavolo di confronto tra Governo e sindacati diventeranno carta straccia".

Pensioni flessibili, sullo sfondo non solo APE ma anche esodati, precoci e opzione donna

Nel frattempo il fronte della previdenza continua ad alimentare le proprierivendicazioni. Al nervosismo manifestato dai sindacati si aggiungono le legittime richieste in arrivo dai comitati dei lavoratori, a partire dalla rete degli esodati che chiede di avviare l'8va e definitiva azione di salvaguardia fino ai lavoratori precoci in favore della quota 41, mentre il Comitato Opzione Donna ricorda il monitoraggio del contatore e le richieste di intervento sulle ricongiunzioni con la gestione separa Inps. Sullo sfondo aleggiapoilo spettro di un'anticipo pensionistico (APE)dalle coperture incerte elegato al sistema bancario - assicurativo: in molti si domandano se potrà davvero offrirebenefici reali etutele sufficienti per i tanti casi di disagio lavorativo in età avanzata.

"Le risorse sono fondamentali per risolvere questo complesso di problemi" ricorda l'On. Damiano, sottolineando che il tempo scorre: "tutto questo si deciderà entro metà settembre".

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino condividere la propria opinione in merito alle novitàriportate, mentre per ricevere le prossime notiziesulle pensioni potete utilizzare la funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.