Le ultime notizie sulle pensionidi oggi 13 agosto non possono non risentire dei dati Istat che sono stati diffusi nella giornata di ieri e che potrebbero portare a un vero e proprio terremoto politico, economico e istituzionale. Secondo quanto riportato, durante il secondo trimestre la crescita dell'Italia è stata pari a '0' e dunque gli obiettivi di bilancio sembrano già essere saltati. Il problema riguarda soprattutto il fatto che l'Italia sembra essersi fermata nonostante l'impegno del governo Renzi per rendere più flessibile il mercato del lavoro: secondo le opposizioni le manovre volute dall'esecutivo sono state evidentemente sbagliate.

Secondo alcuni economisti, tra cui Mameli di Intesa San Paolo, se l'Italia volesse raggiungere anche soltanto il risultato del 2015 (cioè una crescita dello 0,8%, da considerarsi comunque scarsa) dovrebbe riprendere a crescere nei prossimi due trimestri di almeno lo 0,3%. La situazione, dunque, peggiora e la riforma Pensioni potrebbe risentirne.

Il problema del rapporto deficit/PIL: ultime notizie pensioni oggi 13 agosto

Le ultime notizie pensioni discutevano della cifra che il governo Renzi doveva investire per mettere in campo tutti i provvedimenti di riforma al vaglio: l'esecutivo aveva messo sul piatto circa 1,5 miliardi di euro, mentre i sindacati ne chiedevano almeno 2 o addirittura 2,5.

A questo punto, tutto potrebbe cambiare. L'obiettivo di bilancio dell'Italia era quello di raggiungere un deficit che fosse pari all'1,8% del PIL: per farlo, si sarebbe dovuti crescere almeno dell'1% e trovare comunque altri cinque miliardi attraverso nuovi tagli alla spesa pubblica (cioè alla sanità, alla scuola, etc.). A questo punto, Matteo Renzi dovrà fare la voce grossa in Europa e chiedere nuove deroghe sulla possibilità di indebitarsi: la riforma pensioni e la riforma dei contratti del pubblico impiego possono essere portate avanti soltanto continuando a indebitarsi.

La crescita zero e il referendum: ultime notizie pensioni oggi 13 agosto

Il quadro macroeconomico dell'Italia non sembra essere dei migliori e il premier Matteo Renzi si trova a un bivio molto complesso. A ottobre, infatti, dovrà essere emanata la legge di bilancio 2017, all'interno della quale si dovrebbero trovare molte delle risposte che i cittadini cercano: è chiaro che, se dovesse saltare la riforma pensioni ad esempio, allora il rischio per il referendum costituzionale sarebbe molto alto.

E se dovesse saltare anche il rinnovo del contratto a circa 3 milioni di dipendenti pubblici, allora la situazione di consenso per il governo Renzi rischierebbe di raggiungere il minimo storico. Sul fronte delle pensioni, la critica maggiore la ricevono le parole di Nannicini, il quale ha ribadito che i vitalizi e le pensioni d'oro non saranno più toccate (il riferimento è al contributo di solidarietà del governo Letta): con una politica economica di maggiore solidarietà tra le classi, la situazione potrebbe migliorare, secondo i diretti interessati, ma il governo Renzi avrebbe deciso definitivamente di non seguire questa strada. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.