Le ultime notizie pensionioggi 30 agosto parlano soprattutto dei coefficienti delle penalizzazioni per la riforma APE che sarebbero stati rivelati da Il Corriere della Sera. Novità giungono anche dal fronte degli esodati: nella giornata di ieri, infatti, aveva fatto scalpore la dichiarazione di Tito Boeri, secondo il quale il meccanismo delle salvaguardie rappresenta uno 'spreco', quando si dovrebbe mettere in campo una misura strutturale per tutti coloro che, vicini alla pensione, hanno perso il lavoro. Ad intervenire è stato Cesare Damiano il quale non soltanto ha ribadito le ragioni di equità sociale per cui è necessaria anche l'ottava salvaguardia, ma ha anche sottolineato che per gli esodati se ne è andato poco più dell'1% dei risparmi effettuati con la riforma Pensioni Fornero.

Sullo sfondo, resta il rebus delle risorse con balletti di cifre oramai incontrollabili.

Penalizzazioni riforma APE: ultime notizie pensioni oggi 30 agosto

Le ultime notizie pensioni parlano soprattutto di un intervento pubblicato su Il Corriere della Sera, che avrebbe svelato l'entità possibile (due 'forbici') delle penalizzazioni per quanto riguarda la riforma APE. Innanzitutto, occorre ricordare che l'APE, al momento, riguarderà soltanto i nati nel 1951, 1952 e 1953, dunque l'anticipo potrà essere al massimo di tre anni. La questione delle penalizzazioni dovrebbe, invece, funzionare così: tra lo 0 e il 2,9% per coloro che hanno perso il lavoro, sono disabili o hanno un disabile a carico; tra il 4,5% e il 6,9% per chi, invece, intende uscire dal mondo del lavoro 'volontariamente'.

Occorre ricordare che a queste penalizzazioni andranno aggiunti gli interessi sul prestito pensionistico, ma anche in quel caso dovrebbero essere 'graduati' a partire dal reddito.

Il rebus 'risorse': ultime notizie pensioni oggi 30 agosto

I più maligni ritengono che Matteo Renzi voglia puntare all'aumento delle minime, in questa prima fase della riforma pensioni, in chiave 'referendum': si tratterebbe, infatti, di una mossa che potrebbe coinvolgere fino 3 milioni di persone.

Il problema sono, però, le risorse: come sottolineato anche dal Mario Baldassarri, anche se l'Europa dovesse concedere più 'flessibilità', il margine rimarrebbe comunque limitato. Impensabile sembra essere l'estensione del bonus di 80 euro a tutti coloro che percepiscono la pensione minima: la manovra costerebbe essa sola 3,5 miliardi di euro (a fronte di 1,5/2 miliardi di euro a disposizione per la riforma pensioni, comprendente APE e ricongiunzioni onerose).

In questo senso, si starebbero valutando dei coefficienti per escludere i pensionati che pur percependo la minima sono 'benestanti' come reddito familiare e immobiliare. Insomma, il rebus si complica. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.