Continuano i tentativi di truffa ai danni dei cittadini e ancora una volta l'Agenzia delle Entrate è costretta a dover pubblicare un comunicato per fare un po di chiarezza.Da qualche giorno nelle cassette postali di molti contribuenti residenti nella Regione Lazio sta giungendo una lettera perfettamente simile in tutto e per tutto a quelle ufficiali che l’Agenzia delle Entrate recapita ai tanti contribuenti italiani per il perfezionamento della loro posizione fiscale. Il comunicato ufficiale giunge direttamente dal portale web dello stesso Ente.

L’Amministrazione centrale delle Entrate, infatti, lancia un vero e proprio allarme relativamente agli spiacevoli episodi che si stanno verificando in questi giorni. All’interno della lettera si chiede al contribuente il pagamento di una somma in denaro conseguentemente ad un controllo fiscale effettuato della stessa Agenzia fiscale italiana.

L’oggetto della truffa: pagate 4mila euro e regolarizzate la vostra pendenza

Nel comunicato ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, pubblicato quest’oggi sul suo portale ufficiale, si precisa che nei giorni scorsi alcuni cittadini laziali hanno visto recapitarsi una ‘falsa’ lettera di richiesta di informazioni circa alcune presunte irregolarità di natura fiscale, addebitabili agli stessi destinatari e conseguenza di alcuni controlli automatici effettuati dalla medesima Agenzia, in relazione alle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti.

All’interno della missiva, pienamente rispondente nella forma e nell’impostazione a quella istituzionale, viene riportato il logo e la firma autografata di un fantomatico Dirigente responsabile.

La truffa si concretizza allorquando viene richiesto al contribuente di regolarizzare la propria posizione fiscale, attraverso il pagamento di una somma in denaro pari o superiore a 4.000,00 euro, attraverso il pagamento con C/C postale o con bonifico bancario intestato ad una presunta società di fiducia dell’Agenzia delle Entrate.

L’importo da pagare deriverebbe dai calcoli automatizzati effettuati dallo stesso Ente a seguito di presunte incongruenze e irregolarità riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti. Si precisa, altresì, che le incongruenze di cui sopra sarebbero riconducibili allo ‘spauracchio’ di molti contribuenti, cioè al cosiddetto ‘redditrometro’, strumento infallibile e ideato per sgominare inconfutabilmente i contribuenti italiani, annoverati tra i cosiddetti ‘evasori fiscali’.

Le precisazioni dell’Agenzia delle Entrate: ecco cosa fare per non abboccare

L’Agenzia esclude categoricamente la paternità della lettera in oggetto e ricorda, inoltre, che in nessun’altra occasione lo stesso Ente ha mai richiesto ai contribuenti di effettuare pagamenti attraverso le modalità di pagamentoproposti nella falsa missiva recapitata in questi giorni. Viceversa, si sottolinea che l’Agenzia delle Entrate, al fine di effettuare gli eventuali pagamenti delle somme dovute ha da sempre adottato ed utilizzato solo ed esclusivamente i modelli F23 o F24. Pertanto, si invitano quanti abbiano ricevuto o potrebbero ricevere nei prossimi giorni tale lettera di non effettuare nessun pagamento che sia in contrasto con le modalità prima descritte, dando seguito, invece, ad eventuali denunce per tentativi di truffa, rivolgendosi, ove fosse necessario, agli Uffici dell’Agenzia o presso i distaccamenti di Polizia.