I dati emergono dal report ministeriale riguardante la seconda nota trimestrale sulle comunicazioni obbligatorie, relativamente ai movimenti dei rapporti di Lavoro: sensibile la diminuzione di attivazioni rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: - 12,1 per cento, oltre 337 mila in meno. Fra i motivi di risoluzione dei rapporti di lavoro, diminuiscono di circa il ventiquattro per cento le dimissioni, ma aumentano i licenziamenti, +7,4%. Il numero maggiore di assunzioni al Nord, quasi un milione, e nel Mezzogiorno, poco più di 920 mila. Nel Centro Italia non è stata superata quota 600 mila.

In calo, - 29,4%, i rapporti a tempo indeterminato. Negativi anche i dati dei contratti a tempo determinato, -8,7%, e di collaborazione, -25,4%.

Apprendistato, l’incremento supera il 26%

In tema di attivazioni sono state circa 2 milioni e mezzo quelle registrate da aprile a giugno, mentre i contratti a tempo indeterminato sono stati circa 163 mila in meno. I contratti trasformati a tempo indeterminato sono stati quasi 85 mila. In aumento i rapporti di Apprendistato: l’incremento è stato superiore al 26%. La percentuale dei contratti cessati si è ridotta di circa il tredici per cento. Le conclusioni contrattuali scaturite da cessata attività sono diminuite di oltre il dieci per cento.

In calo le assunzioni di donne

Dall’analisi di genere relativamente agli assunti, notevole il decremento riguardante le donne, intorno al sedici per cento, quasi il doppio rispetto agli uomini. Oltre il settanta per cento dei contratti sono stati attivati nell’ambito dei servizi, poco meno di un milione e ottocentomila. Nel settore agricolo il numero di avviamenti è stato di poco superiore a quello industriale, rispettivamente, circa 363 mila e 325 mila.

Più del settanta per cento delle assunzioni ha riguardato contratti a tempo determinato, poco più di un milione e 730 mila. Non oltre il sedici per cento i contratti a tempo indeterminato, 392 mila, mentre quelli di collaborazione sono stati circa 88 mila, poco più del tre per cento. Apprendistato oltre quota 80 mila, precisamente il 3,3% del numero totale.

Circa 2,2 milioni le cessazioni

I rapporti di lavoro attivati hanno interessato oltre un milione e ottocentomila lavoratori. In gran parte, il ventotto per cento con un'età superiore ai venticinque anni e inferiore ai trentaquattro. A seguire la fascia dai trentacinque ai quarantaquattro anni, il 24,1%. Le cessazioni, circa 2,2 milioni, hanno riguardato un milione e 94 mila uomini e un milione e 103 mila donne: il maggior numero al Nord, oltre 872 mila, mentre nel Mezzogiorno sono state 780 mila, il resto nelle regioni del Centro.

Occupazione durata un giorno, oltre 300 mila casi

Sono stati oltre 796 mila i contratti di lavoro durati meno di un mese, mentre quelli che hanno superato l'anno sono stati circa 372 mila.

Fra i rapporti di breve durata, quasi 438 mila tra uno e tre giorni, poco meno di 713 mila fra tre e dodici mesi. Rilevati anche rapporti durati non più di 24 ore, oltre 300 mila: interessati 161 mila uomini e 155 mila donne.