E' il giorno di Veronica Panarello. La giovane mamma siciliana in carcere con l'accusa di aver ucciso il figlio di otto anni, Loris Stival, il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, ha ribadito oggi davanti al gup la sua ricostruzione dei fatti già resa al gip secondo la quale ad uccidere il piccolo sarebbe stato il suocero Andrea Stival con il quale la donne avrebbe intrattenuto, secondo il suo racconto, una relazione extraconiugale.

Veronica Panarello in aula torna ad accusare il suocero

Il bimbo, secondo la ricostruzione della donna sotto processo col rito abbreviato davanti al gup di Ragusa Claudio Reale, "aveva visto qualcosa che non doveva vedere".

Qualcosa che sarebbe successo tra la mamma e il nonno che il bimbo avrebbe potuto rivelare al papà. Veronica Panarello ha oggi deposto in aula per un'ora tornando a raccontare i drammatici fatti del 29 aprile. Secondo la sua versione, il suocero Andrea Stival era in casa insieme a lei. L'uomo le avrebbe ordinato di legare le mani al bimbo con alcune fascette di plastica. Dopo lei, per rispondere al cellulare che squillava, sarebbe uscita dalla camera. Poi, al rientro nella stanza, avrebbe trovato il piccolo Loris già morto, soffocato dal suocero - secondo il suo racconto - con un cavetto usb di colore grigio. A questo punto, il corpicino senza vita del piccolo, sarebbe stato avvolto in una coperta e caricato in auto.

Poi il cadavere è stato abbandonato in un canalone nella zona di Mulino Vecchio vicino al castello di Donnafugata.

Andrea Stival respinge tutte le accuse e chiede giustizia

Ma secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Ragusa, alle quali hanno lavorato sia i carabinieri che la polizia Andrea Stival non era quel giorno nella casa del delitto.

Il fatto che non si riesca a dimostrare la sua presenza nell'abitazione insieme alla donne "non significa che non ci fosse...", ha detto in aula Veronica Panarello a sostegno della sua ricostruzione dei fatti. La donna, dopo aver reso dichiarazioni per un'ora, è apparsa visibilmente stanca. Il suo difensore, l'avvocato Francesco Villardita, prima dell'inizio dell'udienza, l'aveva definita "agguerrita, ma serena e soprattutto sicura di sé.

Veronica sta bene, anche perché - ha spiegato l'avvocato secondo quanto riporta l'AdnKronos - si è liberata di un grande peso che per paura aveva tenuto nascosto da tempo". Il suocero e presunto ex amante di Veronica Panarello intanto respinge le accuse al mittente e chiede verità e giustizia per il nipotino.