Ieri 15 settembre, in diretta a Uno Mattina, Matteo Renziha parlato di Scuola e di Buona Scuola. Il premier ha espresso la sua opinione su quanto il suo Governo sta facendo per i docenti e gli alunni. Ha spiegato che il motivo per cui stanno aumentando i contratti a tempo indeterminato è quello di garantire ai ragazzi continuità didattica. 'Per 20 anni la politica ha illuso i docenti di avere un contratto a tempo indeterminato, ma poi ha dato loro solo supplenze. Secondo Renzi, è il suo Governo ad aver detto basta a questa pratica. Ha anche accennato alle polemiche sorte a causa della mobilità straordinaria 2016.

'Mi dispiace' afferma, 'voi siete preziosi', dice rivolgendosi agli insegnanti. Con una frase ironica e ad effetto spiega che non è possibile trasferire gli studenti da nord a sud, per non trasferire i docenti da sud a nord. Il problema nasce dal fatto che la domanda di docenti è maggiore al nord e l'offerta è maggiore al Sud. Una soluzione andava trovata. Però promette di migliorare ciò che può essere migliorato, ammettendo un parziale fallimento.

La Buona scuola va migliorata, lo dice anche Renzi

Che la Buona Scuola non sia stata tutto quel gran successo che Miur, Giannini e lo stesso Renzi hanno dipinto fino a qualche giorno fa, finalmente viene confermato. Il Presidente del Consiglio ammette che va riconosciuto che 'sulla Buona Scuola non tutto ha funzionato' come si era pensato e voluto e che questa è una 'constatazione della realtà' e non un segno di debolezza.

E proprio per questo si lancia in una delle sue promesse: modificare e migliorare quello che è possibile. Come? Probabilmente con le leggi delega che ancora devono essere scritte. Quello che non è stato detto chiaramente, è che il parziale fallimento è probabilmente da imputare al fatto che il Governo è andato dritto come un treno, per citare le parole dello stesso Renzi di un anno fa, senza ascoltare chi i suggerimenti ce li aveva e li aveva forniti.

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