La riforma delle amministrazioni pubbliche progettata dal ministro Madia è contestata dai sindacatiin merito al rinnovo dei contratti dei dipendenti statali legato alla produttività, ovvero nella parte in cui suddivide i dipendenti pubblici in fasce di merito. Lo schema della riforma Madia, infatti, ricalca il progetto Brunetta che per sette anni, al pari del blocco dei contratti, è rimasto nel cassetto, ma che potrebbe trovare spazio nella tornata del rinnovo degli stipendi dei lavoratoridelle amministrazioni statali.

Riforma Pubblica amministrazione 2016, bonus di merito per gli aumenti di stipendio?

Nello specifico, con la divisione degli statali in fasce di merito, tre dipendenti su quattro otterrebbero premi di merito in busta paga, mentre uno non si vedrebbe accreditare alcun bonus. L'intero impianto della riforma Madia relativo alle retribuzioni farebbe perno, pertanto, sul meccanismo delle pagelle, più volte annunciate dal Governo per valutare l'operato dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Non senza perplessità da parte dei sindacati che, in vista del tavolo politico di fine settembre, chiedono un diversa metodologia di valutazione. Di certo, le sigle Uil e Cgil chiedono che i provvedimenti di rinnovo dei contratti degli statali siano inseriti già a partire dalla prossima legge di Stabilità, senza attendere l'entrata in vigore, nel 2017, del nuovo Testo di leggi riguardante il pubblico impiego.

Tuttavia, l'urgenza dei provvedimenti degli aumenti retributivinon implica, secondo i sindacati, scorciatoie ed ipotesi ponte, dato il perdurare del blocco dal 2009.

Riforma Madia 2016 su statali: quale sarebbe l'aumento con l'ipotesi Brunetta

Il pressing delle sigle sindacali è rivolto, pertanto, apretenderesoluzioni alternative alla riforma Brunetta: il 25 per centodell'ammontare dei bonus di produttività di ciascun amministrazione, con tale sistema, andrebbe agli statali che abbiano i migliori voti nelle pagelle, mentre l'altra metà spetterebbe al cinquanta per cento dei medio-meritevoli.

Ne resterebbe fuori un dipendente su quattro che non avrebbe alcun premio di stipendio. In gioco ci sarebbero circa due miliardi di euro che la legge Finanziaria 2017 dovrebbe mettere a disposizione del rinnovo dei contratti del pubblico impiego.