Più volte abbiamo parlato delle accese critiche mosse dai docenti nei confronti del governo in merito all'assegnazione del bonus da 500 euro, considerato come una 'misera elemosina' in relazione al blocco del contratto economico che, da anni, tiene 'congelati' gli stipendi del personale scolastico.

La vicenda di cui vorremo parlare in questa sede riguarda quanto accaduto in provincia di Pordenone a Graziano De Marchi, insegnante dell'IC di Travesio. Lo scorso mese di ottobre, il docente, come del resto i colleghi del resto d'Italia, si è visto accreditare in busta paga il bonus ministeriale ma ha deciso di restituirlo.

Ultime news scuola, lunedì 5 settembre 2016: 'Quel bonus non lo voglio'

Così, nel mese di dicembre, il 47enne professore di educazione motoria ha disposto un bonifico indirizzato alla Banca d'Italia, mediante il quale si restituiva 'gentilmente' al mittente la somma di denaro ricevuta dallo Stato per la formazione professionale e l'aggiornamento.

Il docente considerò chiusa l'operazione salvo poi scoprire, dopo sei mesi, che il denaro gli era stato riaccreditato. Il prof è andato a chiedere spiegazioni agli sportelli dell'Agenzia delle Entrate, finendo per scoprire così le ragioni della restituzione del bonus da 500 euro: infatti, il sistema non ha previsto l'eventualità che un insegnante possa rinunciare al 'premio'.

Bonus 500 euro docenti: 'Lo Stato poteva impiegare diversamente quel denaro'

Graziano De Marchi, però, non intende arrendersi alle 'regole' imposte dal governo: lui, quel bonus, non lo vuole proprio vedere perchè lo ritiene un 'insulto ridicolo secondo un'ideologia di Scuola e di formazione che non mi trova d'accordo'. Ed ecco perchè si è messo in contatto con una collega del Lazio che, come lui, non intende accettare quei soldi.

'Lo Stato avrebbe potuto impiegare tutto il denaro del bonus da €. 500, oltre ai fondi stanziati per il 'merito dei docenti' (circa 20.000 euro a scuola) - spiega Graziano De Marchi - per migliorare il rinnovo contrattuale che è stato di soli 7 euro lordi oltre ad un aumento dei fondi alle scuole.'