Il prolungamento della Cassa Integrazione straordinaria, un sussidio di disoccupazione di 500 euro al mese per un anno per chi ha esaurito gli ammortizzatori sociali e un piano di ricollocazione. Sono queste le tre strade indicate dal governo per affrontare il problema degli oltre 30 mila disoccupati delle aree di crisi che saranno direttamente interessati dal riordino degli ammortizzatori sociali come previsto dal Jobs Act.

La volontà del governo è emersa nel corso di un incontro con i sindacati, presente il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

A chi spetta il nuovo sussidio di disoccupazione di 500 euro al mese

Il nuovo sussidio di disoccupazione, quantificato in 500 euro al mese per un anno, sarà riservato ai disoccupati che rimarranno privi di qualsiasi sostegno nelle aree di crisi industriali complesse, interessate, cioè, dalle crisi aziendali dei grandi complessi industriali in nove zone del paese: Piombino, Livorno, Rieti, Trieste, Termini Imerese, Gela, Taranto, oltre alle aree di Ascoli Piceno e Molise. I disoccupati dovranno accettare di seguire percorsi di riqualificazione professionale predisposti dalle regioni, sulla falsariga di quanto avviene con il nuovo strumento dell’assegno di ricollocazione.

Il prolungamento della Cassa Integrazione straordinaria nelle aree di crisi

Una seconda misura allo studio per i disoccupati delle aree di crisi è il prolungamento della Cassa Integrazione straordinaria in scadenza a dicembre, a condizione che le aziende predispongano un piano di rilancio aziendale che preveda il rientro dei lavoratori.

Anche in questo caso, come per i destinatari del nuovo sussidio di 500 euro al mese, saranno predisposti dei programmi di formazione che i destinatari dell’assegno saranno tenuti a seguire.

Dovrebbe anche essere prevista la possibilità che il disoccupato rinunci ad ogni forma di sostegno accettando un offerta conciliativa che potrebbe prevedere un assegno pari ad un mese di stipendio per ogni anno di lavoro maturato nell’azienda in crisi.

Le nuove misure contro la disoccupazione nelle aree di crisi dovrebbero entrare in vigore a partire dal primo gennaio prossimo grazie allo stanziamento di 235 milioni, di cui 150 per il sussidio di disoccupazione, e alla modifica del decreto legislativo 148 del 2015 che prevede il riordino degli ammortizzatori sociali in attuazione di quanto previsto dal Jobs Act.