Il dettaglio sui conti in riferimentoalle coperture effettivamente stanziate per la riforma delle pensioni e del welfare arriva a 2,33 miliardi di euro anno per anno: è la cifra che emerge dai calcoli della Uil, che ha diviso i sette miliardi di euro stanziati su base triennale, ricordando che la piattaforma sindacale aveva avanzato richieste per 2,5 miliardi di euro l'anno. L'intervento finale deciso dal Governo con la Manovra 2017 è quindi molto vicino all'obiettivo iniziale, sebbene la discussione ora sia entrata nel merito del modo in cui saranno distribuite le risorse acquisite.

Gli occhi restano quindi puntati sulla Legge di Bilancio 2017, fermo restando che solo la lettura dei capitoli inseriti all'interno del dispositivo normativo potranno dare un riscontro definitivo sulla vicenda. Gli ultimi annunci parlano comunque di una soglia reddituale stimata a 1500 € al mese per poter aderire all'anticipo pensionistico garantito (noto anche come APE Social). Mentre i vincoli di contribuzione prevedono per l'uscita due soglie (non condivise dal sindacato), ovvero quelle dei 30 e 36 anni di versamenti.

Riformapensioni e APE: al lavoro sulle categorie meritevoli di tutela

Il sindacato ricorda comunque che il lavoro sulle categorie dei lavoratori che potranno beneficiare delle agevolazioni di legge è riuscito ad allargare l'iniziale platea delle cosiddette attività usuranti.

Resta comunque da definire con certezza la lista delle mansioni ritenute usuranti o comunque eccessivamente faticose in età avanzata, mentre la stessa APE è in attesa di conferme dal punto di vista delle procedure tecniche relative al prestito ed alla garanzia assicurativa. Ma il sindacato punta il dito anche contro l'impostazione biennale della sperimentazione, che deve invece trasformarsi in uno strumento di uscita anticipata di natura strutturale.

Resta infine evidenziata come positiva l'apertura all'uscita dei lavoratori precoci con 41 anni di contribuzione. Anche in questo caso vi è il vincolo dei versamenti per almeno un anno di lavoro prima dei 19 anni di età, ma il fatto stesso di aver riconosciuto la quota 41 appare come un passo in avanti non scontato. "La misura è parziale ma offreuna prima risposta alle persone che si trovano in condizioni di disagio o che hanno particolari situazioni familiari".

Riforma previdenziale, necessario sostenere il ricorso alla pensione supplementare

In merito agli interventi dedicati alle future generazioni, la UIL ricorda infine la necessità di sostenere adeguatamente il pilastro della previdenza complementare, soprattutto per quanto concerne il rilancio delle adesioni. "crediamo che debba essere ripristinata un’aliquota fiscale agevolata per le rendite finanziarie in misura non superiore all’11%. Sarà, poi, importantissimo procedere all’equiparazione della normativa tra settore pubblico e privato", un elemento di ingiustizia che attende da tempo di essere sanato.

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