Centomila contribuenti italiani fuori dal lavoro nel 2017 grazie alla pensione anticipata. E' questo il numero totale dei lavoratori che andrà in pensione anticipatamente con le misure in fase di attuazione del Governo Renzi, comprendendo la flessibilità dei contribuenti precoci che riusciranno a usufruire della Quota 41 e dell'anticipo pensionistico Ape, sia nella configurazione social che in quella volontaria. Ne fornisce notizia il Corriere della Sera di oggi, 28 ottobre 2016, tracciando una stima dell'uscita anticipata attraverso i tre canali, secondo le indicazioni fornite dallo stesso Governo in sede di approvazione della bozza del disegno di legge sul Bilancio 2017.

Pensione anticipata 2016: in quanti usciranno con quota 41 precoci e Ape social?

Le misure previdenziali contenute nella riforma delle Pensioni, in particolare, vedrà l'uscita più corposa tra i lavoratori che maggiormente necessitano del sostegno del Governo Renzi per la flessibilità in uscita. Tra i sessantamila ed i settantamila lavoratori, infatti, dovrebbero beneficiare sia della quota 41 dei precoci che dell'anticipo pensionistico social. Entrambi i canali comporteranno l'uscita anticipata senza costi per i beneficiari: con la quota 41 si potrà uscire a qualunque età purché siano stati raggiunti i requisiti contributivi e quelli soggettivi previsti. Questi ultimi, infatti, richiedono lo stato di disoccupazione o di inabilità nel 2017, gli stessi elencatiper l'Ape social che, però, è studiata per l'uscita anticipata a partire dai sessantatré anni di età.

Tuttavia, la platea interessata è molto più ristretta delle attese dei sindacati e, soprattutto, dei lavoratori: i lavoratori precoci sono stati stimati in 80 mila, quelli che riusciranno ad uscire perché con tutte le carte in regolasaranno appena 25 mila.

Pensioni anticipate: quanti sfrutteranno la flessibilità dell'Ape di Renzi?

Il resto delle pensioni anticipate dovrebbe riguardare chi sceglierà volontariamente di uscire a 63 anni con l'anticipo pensionistico Ape nel 2017. In questo caso, però, occorrerà considerare la decurtazione della pensione conseguente al pagamento del prestito pensionistico.

Ed è proprio per questo motivo che un calcolo delle scelte dei futuri pensionati diventa molto difficile: più che per i requisiti, chi sceglierà la flessibilità in uscita con il prestito lo farà, soprattutto, per motivi di salute o di famiglia. Per il momento, il Governo stima queste uscite in circa 30 mila: ma criteri e tagli sull'assegno mensile potrebbero rendere ancora meno allettante questo canale di flessibilità.