Sono emerse indicazioni più che rilevanti dall’ultimo incontro consumatosi ieri con il governo Renzi da una parte e le rappresentazioni sindacali dall’altra.Le ultime news sulle pensioni per i precociaggiornate ad oggi 15 ottobre 2016 si rifanno in modo particolare all’ufficializzazione della Quota 41 che sarà però appannaggio soltanto di certe categorie di lavoratori. Una formula studiata per evitare di scatenare le ire della Ragioneria di Stato ma che non accontenta quasi nessuno: pochissimi infatti potranno godere del privilegio della Quota 41 con buona pace di quanti hanno magari accumulato più dei 12 mesi di lavoro pre 19 anni richiesti dalla riforma senza però poterlo in alcun modo dimostrare (a certe età il nero è la normalità).

Quanto stabilito a proposito dell'APEfa invece abbozzare un sorriso a metà: bene l’introduzione dell’APE Social, un po meno i requisiti di accesso all’istituto, che aprono la strada ad un possibile interrogativo. Di fatto pareche il governo Renzi abbia cambiato strategia: alcuni interventi che andavano autorizzati parecchio tempo fa vedranno la luce ma solo per platee molto ridotte. Il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano si è detto soddisfatto a metà, cerchiamo di capire il perché.

News pensioni precoci oggi 15 ottobre 2016: si Quota 41 ma solo per pochi

Come accennato in apertura, le ultime news sulle pensioni per i precoci relativead oggi 15 ottobre 2016 si rifanno al si del governo Renzi alla Quota 41, che però potrà essere usufruita solo da pochi.

Stando a quanto emerso dal meeting esecutivo-sindacati la possibilità di accesso al pensionamento con 41 anni di contributi sarà concessa solo a determinate condizioni:

  • Poter certificare almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età;
  • Essere attualmente disoccupati;
  • Svolgere lavori gravosi, tra i quali rientreranno lavoratori edili, maestre d’infanzia, infermieri, macchinisti delle ferrovie e camionisti.

Per tutti gli altri la Quota 41 rimarrà un miraggio.

Un passo in avanti certamente è stato fatto, ma sono decisamente troppi i lavoratori che rimarranno esclusi dal provvedimento. Per avere un quadro completo bisognerà comunque attendere i testi scritti dei provvedimenti e la certificazione delle risorse stanziate, denaro che secondo il sottosegretario Nannicini si aggirerà attorno ai 6 miliardi di euro erogatinel giro di tre anni.

I fondi serviranno anche per incrementare le Pensioni minime e per innalzare le quattordicesime, misure certamente positive che non costituiscono comunque il cuore della manovra.

Riforma pensioni 2017: prende forma l’APE, Damiano contento a metà

Parlando difatti di riforma delle pensioni il nucleo rimane l’APE, l’assegno pensionistico anticipato che consentirà a chi è in possesso dei requisiti di accedere al pensionamento tre anni prima della naturale scadenza a fronte però di un prestito ventennale. Poletti, Renzi and co. hanno anche previsto l’APE Social per i lavoratori che percepiscono fino a 1350 euro lordi al mese: al di sotto di questa soglia reddituale nessun cittadino dovrà farsi prestare nulla, ‘sarà lo Stato ad intervenire’.

Il presidente Damiano si è detto contento a metà: ‘Ci sono ancora delle criticità relative all’APE normale e agli anni di contributi necessari per accedere all’APE agevolata (30 anni per i disoccupati e 36 per gli altri). Si tratta di una novità mai apparsa prima nella discussione che configura l’intervento come pensione di anzianità e non di vecchiaia (63+36, torniamo a quota 99?)”. E voi che cosa pensate delle novità previste? Dateci il vostro giudizio pubblicando un commento infondo al pezzo.