In materia di riforma Pensioni e legge di Bilancio si avvicinano sempre di più le posizioni tra il Governo Renzi e la minoranza del Partito democratico che comunque continua a chiedere - oltre all'Anticipo pensionistico e alla quattordicesima per le pensioni basse già inserite nella manovra - anche la proroga dell'Opzione donna magari fino al 2018 come auspicato da migliaia di lavoratrici e la soluzione Quota 41 di anzianità contributiva a prescindere dall'età anagrafica per il pensionamento dei lavoratori precoci.

Europa e Pensioni, minoranza Pd ora in sintonia col Governo Renzi

Ad intervenire oggi, dopo lo scontro delle ultime ore tra il ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan e il presidente dell'Inps Tito Boeri, è il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano. Il parlamentare della sinistra del Pd ha detto di condividere le opinioni del ministro Padoan sull'Europa e sulla riforma pensioni mentre si attende ancora da Bruxelles la lettera con le critiche e le raccomandazioni sulla legge di Bilancio e il rispetto dei vincoli europei già anticipate in questi giorni dalla stampa. "Disobbediamo - ha detto Damiano a proposito dei rapporti con l'Unione europea - ai burocrati liberisti di Bruxelles".

Damiano si schiera con il ministro Padoan e replica al presidente Inps

In materia di riforma pensioni il presidente della commissione Lavoro ricorda al presidente dell'Inps che "purtroppo", esaminando le proposte del ddl 857 Damiano-Gnecchi (pensione anticipata a 62 anni e Quota 41 per i precoci) e il piano di riforma pensioni, molto simile, quasi "fotocopia", presentato dallo stesso Boeri l'estate scorsa al Governo e al Parlamento, sono state giudicate entrambe proposte "troppo onerose per il Bilancio dello Stato".

Ricordando, appunto, che le due proposte sulla flessibilità in uscita sono molto simili e che di differenziavano solo di un punto percentuale sulla penalizzazione (2% quella proposta da Damiano, 3% quella proposta da Boeri), il parlamentare della minoranza dem ha detto che "questa volta l'Inps deve prendere atto dei conti fatti da altri, come noi siamo spesso costretti a subire i conti fatti dall'Inps e dalla Ragioneria, anche quando - ha sottolineato - riteniamo che siano sbagliati".

Da Damiano arriva stavolta un ok più convinto al piano di riforma pensioni proposto dal governo, fermo restando che saranno decisive per chiudere la partita nel migliore dei modi, come ribadito più volte, la Quota 41 per i lavoratori precoci e la proroga di Opzione donna.