Un avvio di anno scolastico difficile, per non dire disastroso e a complicare ancora di più le operazioni per l'assegnazione delle cattedre e delle supplenze ci sono le numerosissime ordinanze cautelari emesse dai tribunali (in modo particolare dal Tar del Lazio), ordinanze riguardanti l'inserimento dei docenti ricorrenti nelle Graduatorie ad Esaurimento.

Ultime news scuola, sabato 22 ottobre 2016: Uffici Scolastici si rifiutano di inserire i docenti nelle GaE

A questo proposito il sindacato Anief intende denunciare il comportamento di diversi Uffici Scolastici che preferiscono 'stoppare' gli inserimenti (viene citato a questo proposito l'Ufficio Scolastico di Milano ma si tratta di una situazione comune a diversi altri ambiti territoriali).

Anche noi di Blasting News vi abbiamo riportato, nei giorni scorsi, quanto sta avvenendo nel capoluogo milanese con il dirigente dell'US milanese che ha posto come limite il 20 settembre, vista la valanga di ordinanze cautelari che arrivano ogni giorno.

Secondo quanto dichiarato dal presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, quanto sta avvenendo a Milano e negli altri Uffici Scolastici è contrario al rispetto dei diritti dei docenti precari, in quanto l'ambito territoriale è tenuto (obbligatoriamente) ad inserire nelle graduatorie (in questo caso le GaE) il docente precario che ha ottenuto tale riconoscimento dagli organi giuridici, seppur in via cautelare.

Anief attacca il Miur: 'Con le sentenze dei giudici non si scherza'

Non si possono ignorare tali disposizioni e rimandare facendo finta di niente perchè c'è il rischio concreto che quell'ufficio scolastico possa essere commissariato.'Con le sentenze dei giudici non si scherza' questo il monito lanciato da Anief nei confronti del Ministero dell'Istruzione, colpevole di non recepire ostinatamente la giurisprudenza del Consiglio di Stato.

Anief sottolinea come le GaE vadano riaggiornate in tempo reale, anche quotidianamente e se i provveditori non sono d'accordo, allora chiedano conto al Miur, reo di aver causato questo blocco insensato.