La nuova riforma pensionistica stabilisce che i lavoratori " precoci ", che abbiano almeno lavorato un anno prima del compimento dei 19 anni, potranno andare in pensione con quota 41. Quali sono i requisiti per rientrare in questa categoria ? Possono usufruire di questa possibilità chi rientra nella 4 categorie decise nell'Ape sociale e cioè chi versa in caso di disoccupazione, chi assiste un disabile ( coniuge o parente di primo grado ), chi ha una riduzione della capacità lavorativa pari almeno al 74 % e infine chi ha effettuato mansioni lavorative faticose gli ultimi 6 anni.Il beneficio sarà riconosciuto fino alla decorrenza del plafond che la manovra stanzia anno per anno.

Se il plafond termina la pensione potrà essere erogata solo l'anno successivo.Per disoccupati si intende che si tratta di chi ha perso il lavoro sia individualmente o collettivamente o che ci sia stata la risoluzione consensuale. L'indennità di disoccupazione deve terminare almeno 3 mesi prima.

Le attività usuranti

Le mansioni faticose sono da considerare quelle che coinvolgono i lavoratori che effettuano lavoro notturno, lavori usuranti e conducenti di veicoli con almeno 9 passeggeri. Per lavoratori che eseguono lavori usuranti bisogna considerare le seguenti professioni : Operai dell'edilizia, conduttori di gru e macchinari mobili, Conciatori di pelli, macchinisti e personale viaggiante, autisti di camion, infermieri e ostetriche che effettuavano i turni, maestri d'asilo, facchini, operatori ecologici e addetti alle pulizie.

Rispetto alla pensione anticipata le donne potranno andare in pensione 10 mesi prima mentre gli uomini 1 anno e 10 mesi prima. La legge di Bilancio partirà a marzo del 2017 e il decreto attuativo vedrà la luce 60 giorni dopo. Per il 2017 sono previsti 360 milioni, 550 saranno i milioni a disposizione il 2018, 570 nel 2019 e 590 per il 2020. I dipendenti pubblici che utilizzeranno questa possibilità riceveranno le indennità solo quando esse matureranno in base alla legge Fornero.