Le iniziative certo non mancano nella realtà educativa e pedagogica. Basti pensare all'asilo nido aperto dall'alba alla notte, ovvero dalle 5:30 alle 22:30, per le mamme lavoratrici. Ora, però, un'importante novità sta prendendo piede nel nostro paese. Si tratta dell'ingresso dell'educatore e del pedagogista nelle scuole di ogni ordine e grado. Aspetto di cui si è discusso spesso con la proposta di legge del Movimento 5 Stelle, ora in Senato insieme alla legge Iori.

Il pedagogista in aula: firmato il progetto a Lecce

L'istituto comprensivo Ammirato-Falcone di Lecce ha accolto il progetto pilota sostenuto dall'APEI: infatti, è stato firmato il 18 ottobre.

Le tre Dirigenti Scolastiche Bruna Moreno, Tiziana Faggiano e Adele Polo hanno sottoscritto un protocollo, firmato dalla pedagogista e presidentessa regionale dell'APEI, Stefania Coti, che prevede l'ingresso di tre pedagogisti scolastici.

Il progetto pilota è stato discusso il 18 novembre in un convegno regionale, a Lecce, dal titolo il: 'Pedagogista scolastico - nuove opportunità educative per la scuola e per la società educante'. Al convegno ha partecipato anche il Presidente nazionale dell'Apei, Alessandro Prisciandaro.

L'obiettivo del progetto pilota

Le quattro pedagogiste volontarie hanno deciso di diventare le pioniere di questo progetto al fine di dare attuazione concreta a quanto previsto nella Legge regionale 31 del 2009 sul diritto allo studio.

Le quattro professioniste, esperte nel settore scolastico e del disagio minorile, si sono rese disponibili per offrire le proprie competenze presso le scuole che hanno deciso di aderire al programma. Il loro obiettivo è quello di rispondere concretamente ai bisogni degli alunni, delle famiglie e delle scuole. Oltre, che ottenere il riconoscimento giuridico professionale che possa consentire l'ingresso del pedagogista e dell'educatore nelle scuole.

Le tre Dirigenti hanno deciso di inserire il progetto nel Pon 2014/2020, ritenendo che possa essere utile in quanto andrebbe ad ottimizzare i risultati degli esiti formativi, in termini di riduzione della dispersione scolastica e del fallimento formativo precoce.

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