Ecco le ultime novità in arrivo sulla proroga del regime sperimentale di Opzione donna nel quadro della riforma Pensioni inserita nella legge di Bilancio 2017 che si sta esaminando in Parlamento. Il responsabile del Mef, Pier Carlo Padoan, ha firmato la relazione sul contatore di Opzione donna già venerdì scorso e l'ha trasmessa di nuovo al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti.

Opzione donna, il ministro dell'Economia firma il resoconto

A spiegarlo, a margine di una riunione sulla legge di Bilancio 2017 tra i parlamentari del Partito democratico e il ministro dell'Economia e delle Finanze che si è svolta oggi (15 novembre), è stato il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano.

Il resoconto firmato da Padoan e trasmesso a Poletti "consentirà di conoscere - ha spiegato il parlamentare della minoranza Pd - le risorse spese e le teste coinvolte". Dunque finalmente arrivano i dati (ma non ancora resi noti a tutti) che potranno consentire al governo di valutare fino a quando sarà possibile prorogare ulteriormente il regime sperimentale per il prepensionamento delle lavoratrici con calcolo contributivo del trattamento pensionistico. Si tratta di un "passo obbligato - ha detto Damiano dando notizia del resoconto firmato da Padoan - per poter allargare la possibilità di chiedere l'anticipo pensionistico dell'Opzione donna".

Damiano: ricomprendere donne 57-58 anni quarto trimestre 2015

Il presidente della commissione Lavoro ha inoltre ricordato che una proposta di modifica alla manovra finanziaria si pone l'obiettivo dell'introduzione dell'OD con "due variazioni - ha spiegato Cesare Damiano secondo quanto riporta l'Ansa - rispetto al testo della legge di stabilità dell'anno scorso".

Quali sono queste due variazioni sull'Opzione donna cui si fa riferimento? "Lo spostamento della sperimentazione dal 31 dicembre 2015 al 31 luglio 2016 - ha spiegato il deputato dem ricordando il testo dell'emendamento - per ricomprendere le donne di 57-58 anni sul quarto trimestre 2015". Nella proposta di modifica, già approvata in commissione Lavoro a Montecitorio, "accettiamo - ha spiegato Damiano - la logica della saracinesca", ovvero che non si andrà oltre le risorse economiche già stabilità l'anno scorso che ammontano complessivamente a 2,5 miliardi di euro.