Torniamo ad approfondire il tema dell’opzione donna ospitando nella nostra rubrica l’On. Anna Giacobbe della Commissione lavoro alla Camera.

Partiamo dalla legge di bilancio 2017. Dalle informazioni circolate sulla stampa sembra che il tema dell’opzione donna non sia compreso all’interno del capitolo sul cumulo. Qual è la sua posizione al riguardo?

Il fatto che, dopo tanta insistenza anche del gruppo Pd in Commissione Lavoro, si renda possibile ricongiungere i contributi di tutte le gestioni pubbliche, senza oneri, è molto importante per tanti lavoratori e lavoratrici che hanno fatto lavori diversi, dipendenti privati e pubblici o parasubordinati.

E’ incomprensibile che da questa opportunità siano escluse coloro che utilizzano opzione donna, proprio perché il calcolo della loro pensione è basato sui contributi realmente versati. Agiremo per rimediare a questo errore.

Per quanto concerne invece la relazione Inps sul contatore e la vicenda dell’ultimo trimestre 57/58, al momento la situazione appare in una fase di stallo. Pensa che si potrà arrivare ad una positiva conclusione nel breve termine?

Anche questo è un nostro obiettivo: i risparmi ci sono e devono essere utilizzati secondo quanto previsto dalla legge. Non lasceremo passare la discussione sulla legge di bilancio senza affrontare e risolvere questo punto. C’è un affidamento tra lo Stato e le persone interessate: non può essere tradito.

Infine, per quanto riguarda la riforma previdenziale in generale, per la prima volta si comincia a vedere una netta inversione di tendenza rispetto alla rigidità della Manovra Fornero. Crede che il testo finale della LdB potrà rispecchiare questa impostazione di fondo?

E’ importante che si parta da un accordo con i sindacati che ha inaugurato una nuova stagione di rapporti tra il governo e le organizzazioni del lavoro e dei pensionati: non può essere un fatto episodico.

Per i pensionati gli interventi sono certamente positivi: con l’elevazione della no tax area si completa una operazione iniziata con la scorsa legge di stabilità; con l’estensione e l’aumento della “quattordicesima” si agisce con strumenti corretti per innalzare le Pensioni più basse, ma guardando ai contributi versati. Non un intervento assistenziale.

Rispetto alla “manovra Fornero” c’è una inversione di tendenza, confermata nel testo del disegno di legge di bilancio. Si inizia a riconoscere che l’innalzamento repentino e consistente dei requisiti per andare in pensione ha fatto danni, soprattutto ad alcune categorie di lavoratori, a partire da chi non ha neppure più un lavoro. Si riconosce che i lavori non sono tutti uguali, che il lavoro di cura va considerato: si sancisce il fatto che la flessibilità nell’uscita verso la pensione è una necessità delle persone e anche del sistema. Sono ancora interventi parziali, ma nella direzione giusta. Bisognerà proseguire su questa strada, lo stesso accordo con i sindacati traccia un percorso. Raccogliamo i frutti di un impegno che ha contraddistinto l’azione del gruppo Pd in Commissione Lavoro, già dalla scorsa legislatura e in questi tre anni e mezzo.

Qualche aggiustamento sarà possibile ancora nel cammino parlamentare della legge di bilancio; ci stiamo lavorando.

Ringraziamo l'On. Anna Giacobbe per la sua gentile disponibilità e vi ricordiamo la possibilità di aggiungere un commento nel sito in merito all'intervista, mentre per ricevere i prossimi aggiornamenti sulle pensioni potete utilizzare la comoda funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo all'articolo.