Il tema dell'opzione donna è stato protagonista nella giornata di ieri di un interessante scambio di dichiarazioni da parte della politica e del Comitato OD, a dimostrazione che sulla vicenda cresce il pressing per arrivare ad una definitiva tutela delle lavoratrici ancora in attesa di un riscontro. "Carissime vi confermo che se non avremo dal governo le risposte che ci aspettiamo per opzione donna ultimo trimestre inizieremo ad intervenire in aula come già abbiamo fatto l'anno scorso", ha spiegato l'On. Patrizia Maestri, ricordando alle personeaderenti il proprio supporto: "non vi abbandoniamo".

Sulla vicenda è tornata anche la Sen. Erica D'Adda, che già aveva ribadito il proprio impegno negli scorsi giorni, rispondendovia Twitter alla co-fondatrice Orietta Armiliato quandochiedeva di evitare alle donne il ripetersi di inganni su OD. "Faremo di tutto perché non lo siano", ha dichiaratola Parlamentare.

Pensioni anticipate e OD, Dianella Maroni: rischio di nuovi blocchi per le donne

Le ultime dichiarazioni in arrivo dalla politica aggiungono quindi un importante supporto alle rivendicazionidelle lavoratrici, ma è proprio iltema degli interventi previsti con la nuova legge di bilancio 2017a destare le maggiori preoccupazioni nelle pensionande.Atal propositola co-fondatrice Dianella Maroni sottolinea infatti il rischio di nuove situazioni di stallo.

"Oggi io dico, la cattiveria del sistema è ancora presente e attiva:

  • la relazione con i dati del contatore è bloccata al MEF;
  • la possibilità di ricongiunzione non onerosa vale solo per pensione di anzianità e di vecchiaia".

Si tratta di quelle che la stessa coordinatrice definisce come "due brutte faccende", visto che l'effetto pratico è di lasciare ancora una volta le donne al di fuori del pensionamento anticipato nonostante abbiano effettuato più di 35 anni di contribuzione ed al contempo si accontentino di un calcolo puramente contributivo del futuro assegno pensionistico.

Il tutto mentre le evidenze in arrivo dal contatore istituito per il monitoraggio fannointuire la presenza di risparmi nei fondi appositamente destinati alle lavoratrici.

Armiliato: Opzione Donna considerata dal Governo come un'entità nefasta?

Nel frattempo sulla medesima vicenda è intervenuta anchela co-fondatrice Orietta Armiliato, ribadendoche "dai rumors di palazzo ci arrivano echi poco confortanti a questo proposito, dobbiamo a questo punto prendere atto che il Governo legge l'istituto Opzione Donna come una entità nefasta che deve essere lasciata fuori dal perimetro di tutte le altre misure per paura che possa nuocere e recar danno".

La rappresentante delle lavoratrici richiama quindi le iscritte alla mobilitazione, per poter organizzare le adeguate risposte rispetto a quello che rappresenterebbe l'ennesimo sopruso sulle spalle delle pensionande, le quali chiedono semplicemente di far valere il proprio diritto alla quiescenza.

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