Al termine dell'incontro interlocutorio tra Tito Boeri, presidente INPS, Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL, Annamaria Furlan, Segretario Generale CISL e Carmelo Barbagallo, Segretario Generale UIL, si è messa in luce l'esigenza di cooperare e coordinarsi nelle attività di informazione dei lavoratori per quanto riguarda la nuova riforma Pensioni. Per i tre rappresentanti sindacali e Boeri sarà necessario offrire al maggior numero di interessati i mezzi che permettano loro di "fare scelte consapevoli" in tema di anticipo pensionistico e/o prosecuzione dell'attività lavorativa.

Con la promessa di compartecipazione reciproca, i sindacati hanno dunque promesso di prepararsi al meglio per far fronte alla crescente domanda di info e delucidazioni sulla nuova disciplina delle Pensioni. Tale attività consisterà nel concreto nella distribuzione di veri e propri kit informativi nelle sedi di sindacati e patronati, non prima che gli stessi addetti ai lavori abbiano seguito un piano di formazione in materia di nuove norme del sistema pensionistico.

Nel corso del tavolo è stata più volte sottolineata l'esigenza di partire al più presto con la campagna informativa, che coinvolgerà tanto i rappresentanti sindacali quanto gli impiegati dell'INPS.

Riforma Pensioni, i pareri dei sindacati

Entrando nel merito del testo della prossima riforma Pensioni, i sindacati si sono detti non pienamente soddisfatti rispetto a quanto disposto dal Governo. In primo piano vi è la questione pensioni precoci e Quota 41, con le annesse proteste dei lavoratori susseguitesi all'indomani della mancata estensione del provvedimento.

In particolare, Susanna Camusso ha riconosciuto come ben fatte le disposizioni sull'aumento delle quattordicesime e della no tax area, come pure le soluzioni individuate per ricongiunzioni, penalizzazioni e lavori usuranti. Tuttavia, per quanto concerne la questione pensioni precoci, per Camusso si è ancora lontani dall'obiettivo.

Nel documento di giudizio diffuso dal comitato direttivo della CGIL, si legge chiaro il malcontento espresso a nome di tutti i lavoratori precoci per una riforma Pensioni che non ne soddisfa le richieste. A proposito dell'APE social, invece, si critica il vincolo di 36 anni di contributi versati e 6 di consecutività di lavori "pesanti" e "gravosi", a proposito di cui saranno chiesti emendamenti durante l'iter in Parlamento della legge di Stabilità.

Ancora, per la CGIL, l'anticipo pensionistico ha tutte le caratteristiche di uno "strumento finanziario che scarica sui pensionandi le sbagliate rigidità del sistema". Per ulteriori aggiornamenti, clicca sul tasto "Segui" accanto alla firma.