Si registrano importanti novità in materia di Pensioni anticipate con l’approvazione di Opzione Donna da parte della Commissione Bilancio della Camera. E’ stato infatti approvato un emendamento alla legge di Bilancio 2017 che chiedeva di includere l’estensione della norma alle lavoratrici nate nell'ultimo trimestre del 1958. Soddisfazione per l’approvazione è stata espressa dall’ex ministro del lavoro, Cesare Damiano, che aveva fatto della proroga di Opzione Donna uno dei suoi cavalli di battaglia.

Proroga Opzione Donna: chi potrà richiederla

Grazie all’approvazione della proroga di Opzione Donna, potranno usufruire della pensione anticipata a 57 anni e 7 mesi tutte le lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1958.

La norma vale anche per le lavoratrici autonome ma con lo slittamento di un anno, cioè un’età anagrafica di 58 anni e 7 mesi (nate nell’ultimo trimestre del 1957).

I costi stimati per l’estensione della platea destinataria di della deroga alla legge Fornero sono di 18,3 milioni di euro per l’anno 2017 e di 4,2 milioni di euro per l’anno 2018 per arrivare ad un totale complessivo di 257 milioni di euro fino al 2022.

Come funziona la pensione anticipata

Le lavoratrici che decideranno di usufruire di questa possibilità per richiedere la pensione anticipata, oltre ai requisiti anagrafici già descritti, dovranno aver maturato i 35 anni di anzianità previsti dalle regole in vigore prima della riforma Fornero entro il 31 dicembre 2015.

L’emendamento approvato prevede che la decorrenza della pensione a partire da 12 mesi dopo la maturazione del requisito (18 mesi per le lavoratrici autonome).

Si stima che a beneficiare dell’estensione della salvaguardia potranno essere 2.600 lavoratrici dipendenti, 670 lavoratrici autonome e 860 lavoratrici del pubblico impiego.

Sarà però consigliabile verificare preventivamente quale sarà l’importo dell’assegno che le richiedenti andranno ad incassare in quanto, in questo caso, questo sarà conteggiato interamente con il metodo contributivo che potrebbe comportare penalizzazioni anche consistenti in termini di riduzione della pensione.