Dal mondo cooperativistico al Jobs act all'americana che ha abolito l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori: Giuliano Poletti è stato confermato dal neo premier Paolo Gentiloni alla guida del ministero del Lavoro e delle Politiche sociale, adesso ad attenderli ci sono gli impegni sulle politiche attive nonché il completamento e l'attuazione delle nuove misure introdotte con il piano di riforma Pensioni incluso nella legge di Bilancio 2017.

Governo Gentiloni, Poletti resta ministro del Lavoro

Dall'Anticipo pensionistico sia in versione social che volontario per l'uscita anticipata dal lavoro e l'accesso al prepensionamento con la formula del prestito ventennale alla proroga di Opzione donna fino al 2015 che in tante lavoratrici continuano a sperare possa giungere fino al 2018 con gli eventuali risparmi delle risorse o con una misura strutturale e non più sperimentale, dall'ampliamento della no tax area pensionati fino alle ricongiunzioni (grosso modo) gratuite o comunque meno onerose fino all'aumento delle pensioni basse con il bonus quattordicesima.

Queste alcune delle novità introdotte dalla riforma pensioni inclusa nella manovra economica e finanziaria che adesso dovrà essere completata e attuata dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali in sinergia con l'Inps guidato dal presidente Tito Boeri con il quale nei mesi scorsi non sono mancate le polemiche.

Attuerà le misure messe in campo con la riforma pensioni

Giuliano Poletti fu nominato dall'ex premier Renzi nel 2014 in quota "società civile" in rappresentanza del mondo della cooperazione che l'attuale ministro ha rappresentato con la sua esperienza professionale nella Legacoop di cui diventò presidente nazionale nel 2002. Poletti in passato ha anche ricoperto le cariche di consigliere comunale di Imola (la sua città natale) e consigliere provinciale a Bologna.

Nell'esecutivo guidato dall'ex premier Matteo Renzi il nome di Giuliano Poletti è legato in particolare al Jobs act che ha riformato il mercato del lavoro, al piano Garanzia Giovani e alla riforma pensioni che ha in qualche modo reso meno rigida, ma non abolito, la legge Fornero. "Andiamo a lavorare, non abbiamo mai smesso di lavorare", ha detto stasera il ministro Poletti lasciando il Quirinale dopo il nuovo giuramento.