Sarà il nuovo esecutivo guidato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ad attuare e a completare la riforma Pensioni del Governo Renzi inclusa nella legge di Bilancio 2017 approvata nei giorni scorsi in via definitiva al Senato senza nessuna modifica rispetto al testo varato alla Camera per consentire un'approvazione-lampo che permettesse la risoluzione rapida della crisi di governo apertasi dopo il referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre in cui gli italiani hanno bocciato la riforma della Costituzione che portava la firma dell'ex ministro Maria Elena Boschi oggi promossa a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Pensioni, si attendono i decreti per l'attuazione della riforma Renzi-Poletti

Dovrà ripartire il tavolo di confronto tra esecutivo e parti sociali per la seconda parte di riforma pensioni che dovrebbe in particolare rivedere il sistema contributivo apportando modifiche strutturali alla legge Fornero. Nel frattempo si resta in attesa dei decreti attuativi delle nuove norme sul sistema previdenziale introdotte con la manovra economica e finanziaria. E' entro il marzo prossimo che il Governo Gentiloni dovrà predisporre i sei decreti che fisseranno le linee guida operative per determinare requisiti e quindi beneficiari delle varie misure introdotte per l'Anticipo pensionistico (Ape) nella sua doppia versione (sociale e volontario); per l'allargamento della platea dei lavori usuranti e gravosi; per la Quota 41 destinata ai lavoratori precoci (ma non a tutti: solo a quelli con particolari caratteristiche); per la proroga del regime sperimentale di Opzione Donna allungato finora solo sino al 31 dicembre 2015 mentre prosegue anche su Facebook la battaglia, che trova voce anche in sede parlamentare, per un'ulteriore proroga fino al 2018 o per rendere la misura organica e strutturale e non più sperimentale.

Dall'Anticipo pensionistico all'Opzione Donna fino ai lavori usuranti

Sul fronte del welfare, il Governo Gentiloni dovrà predisporre i decreti attuativi sulla sperimentazione dell'Asdi (il nuovo assegno di disoccupazione) e i requisiti per l'accesso al Sia (sostegno per l'inclusione attiva). Intanto, mentre prosegue il dibattito sulla questione previdenziale, si resta in attesa dei 6 decreti che attueranno la riforma pensioni targata Renzi-Poletti che ha fatto qualche primo passo rispetto alle istanze dei sindacati e dei lavoratori ma ha lasciato un lavoro ancora da completare e comunque delle misure la cui efficacia e convenienza è ancora tutta da valutare, a partire dalla misura per l'Anticipo pensionistico (Ape) che potrebbe rivelarsi non proprio conveniente per chi vorrà lasciare il lavoro anticipatamente.